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'Ieri sera una determinata contestazone ha interrotto per oltre due la serata di festa del Partito Democratico modenese, in vista delle primarie del 3 marzo. Per l'occasione era stato chiamato a intervenire l'ex ministro degli interni Marco Minniti. Misure di ricatto e guerra a interi pezzi di città quali il daspo urbano, le leggi sul decoro, il finanziamento ai campi di concentramento libici fino alla riapertura dei lager (CPR) nei nostri territori sono frutto delle politiche di questo personaggio politico'. Così con una nota gli antagonisti di sinistra del Guernica commentano il loro blitz di ieri sera alla festa Pd di Ponte Alto.
'La stessa politica securitaria che ha fatto da trampolino all'attuale decreto Salvini del governo gialloverde, due facce in perfetta continuità. Ricordiamo i complimenti di Salvini sull'operato del precedente ministro.
Una regione in cui la propaganda del partito democratico trova legittimità garantita solo dalle questure e dai cordoni di polizia. Mai più Lager nè in Emilia Romagna nè altrove'.
Una posizione che il Pd con i segretari Davide Fava e Andrea Bortolamasi giudica 'squadrista'.
“Si è trattato di un vero e proprio attacco alla nostra Festa, preparato in anticipo, con tanto di megafono e striscioni, allo scopo non tanto di far sentire la voce di una protesta, ma di provocare, creare tensione e impedire lo svolgimento del previsto incontro con il deputato Marco Minniti, ex ministro dell’Interno, che era venuto a Ponte Alto a presentare il suo ultimo libro. Una trentina di persone si sono presentate ai cancelli della Festa: tutte insieme hanno formato un corteo, sono entrate in sala, dove i presenti stavano tranquillamente mangiando, hanno scandito slogan conditi da insulti e provocazioni all’indirizzo del Pd e delle sue politiche.
Nessuna voglia di confronto, ma solo l’intento di procurarsi un palcoscenico in casa altrui. In sala c’erano famiglie che stavano godendosi una serata conviviale, chi in attesa di recarsi nella sala da ballo, chi di seguire l’incontro politico. Dopo minuti di tensione, le forze dell’ordine sono riuscite ad accompagnare il gruppo fuori dai locali. Tutti, però, si sono posizionati all’ingresso principale della Festa con l’obiettivo di tentare di bloccare l’arrivo dell’ospite della serata. Seppure con ritardo, l’incontro con Minniti si è comunque svolto regolarmente - affermano i segretari Pd -. Siamo di fronte a un attacco pre-organizzato. Il gruppo era composto da rappresentanti del movimento antagonista, a cui si erano uniti esponenti dei sindacati autonomi e dei comitati. Diverse anche le persone che venivano da fuori Modena. Persone che si autodefiniscono di sinistra, ma che hanno completamente sbagliato obiettivo: il Partito democratico è il vero argine al dilagare delle destre, anche le più estreme. Ringraziamo le forze dell’ordine per lo sforzo profuso. Ribadiamo, al contempo, che pur disponibili al confronto, non ci facciamo e non ci faremo intimidire da chi usa metodi squadristi e tenta di sabotare il dibattito democratico delle idee”.