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Lui gioca sull'esperienza di governo che però sul tema del rischio idraulico si trasforma in responsabilità passate e quindi un assist per l'avversaria alla corsa alla presidenza della Regione Elena Ugolini. E' un botta a risposta a distanza quello tra i candidati alla presidenza della Regione Ugolini (Centro-Destra) e De Pascale (Centro-sinistra), su uno dei temi che negli anni, a seguito delle alluvioni nelle provincie di Parma e Modena prima, e nelle due della Romagna (dove De Pascale è sindaco e presidente della provincia di Ravenna), del 2023 e 2024, è diventato per forza di cose centrale.
Ieri De Pascale, candidato PD appoggiato dal cosiddetto campo largo, ha lanciato i suoi 5 punti di programma sul tema della prevenzione e della gestione del rischio idrogeologico: Il primo è l'attribuzione di più responsabilità alla Regione sulla sicurezza territoriale: “Dal giorno dopo le elezioni, se eletto – chiarisce de Pascale – chiederò di avere il massimo del potere possibile per poter fare tutto ciò che serve per mettere in sicurezza il territorio, ovviamente assumendomi le conseguenti responsabilità davanti ai cittadini di ciò che viene o non viene fatto”.
Punto due di avere un referente unico e un tavolo permanente. '“Chiederò subito – precisa – che a livello nazionale si individui un referente unico all'interno del Governo, chiaramente identificato, per la gestione di questa emergenza e che venga istituito un tavolo permanente, che, differentemente da quanto successo fino ad ora (ovvero 2 incontri in 16 mesi), si riunisca costantemente”
Punto 3 di De Pascale, un’agenzia regionale specializzata in sicurezza territoriale. 'Composta da tutti i soggetti coinvolti, in primis Comuni e Province, e di tutti gli enti che la Regione sovraintende, diventando l'interlocutore centrale. 'Un’agenzia specializzata solo in sicurezza territoriale, con un grande piano di assunzione di geologi, ingegneri e tecnici, al fine di potenziare la nostra capacità di azione quotidiana”.
Punto 4, del programma De Pascale una manutenzione radicale di tutti i corsi d'acqua. Gli argini sono opere di sicurezza territoriale e quindi devono essere esclusivamente finalizzati alla sicurezza delle persone. Oltre a ciò, è urgente approvare al più presto uno stralcio dal Piano speciale per la ricostruzione (il piano strategico delle opere disposto dal Commissario Figliuolo) di un nucleo di opere che devono partire immediatamente, in deroga a tutti gli strumenti, compresi gli interventi, sempre in deroga, su tutti i ponti che possono creare interferenza e intralcio ai corsi d'acqua.
Quinto ed ultimo punto la semplificazione delle procedure d’indennizzo
Punti che suonano come un cambio di rotta rispetto a ciò che fino ad ora è stato con il governo della Regione guidat.o in questi ambiti, almeno negli ultimi anni, dal ticket Bonaccini-Priolo e, a livello di Romagna e della provincia alluvionata di Ravenna dalla guida De Pascale. Ed è su questo che la candidata Ugolini ha, per così dire, gioco facile: “De Pascale ammette che la Regione non è stata in grado di gestire il dissesto idrogeologico. Finalmente dice la verità! Per rimediare propone di creare un altro ente, ma sarebbe meglio che il suo partito, che è già al governo della regione, provvedesse senza perdere altro tempo, a realizzare i lavori di pulizia degli argini e di rimozione della legna dai fiumi e realizzare quelli urgenti di messa in sicurezza del territorio utilizzando le ingenti risorse che gli sono state messe a disposizione dal Governo. Chiede più soldi anche se non ha saputo spendere quelli che ha ricevuto. Sul tema alluvione De Pascale non è credibile, continua a non ascoltare gli alluvionati e fa solo promesse elettorali. Sono necessari interventi a breve, medio e lungo termine, e serve un cambiamento di visione” dichiara Elena Ugolini.
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Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>