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Le direttrici su cui si innesta il lavoro quotidiano che l’Azienda USL di Modena sta portando avanti sul Distretto di Mirandola, presentate ai sindaci dei novi comuni del territorio, durante la prima riunione del Comitato di Distretto dopo il rinnovo di oltre metà dei primi cittadini, al termine delle elezioni amministrative dello scorso giugno, non si discostano molto da quelle già illustrate ai primi di agosto di un anno fa e da quelle illustrate l'autunno scorso a San Prospero nell'incontro organizzato dal locale sindaco con i responsabili ed i dirigenti del distretto sanitario area nord ma nel quale l'attenzione venne catalizzata dalle dichiarazioni giudicate sessiste dello stesso sindaco. Compresi quei 32 milioni di euro che da più di 5 anni fanno da sfondo, introduzione e titolo ad ogni presentazione.
Anzi, per dovere di cronaca, stando alla nota di resoconto dell'Ausl sull'ultimo incontro del comitato di distretto sembra che in quest'ultimo, rispetto ai precedenti, manchi un quadro relativo alle criticità più volte evidenziate rispetto all'ospedale. Anche dalla politica in maniera bipartisan. Dal rientro, da Carpi, dei posti letto di cardiologia, ai quattro posti letto previsti da anni funzionali alla terapia semintensiva, all'organico del personale (le cui carenze portarono ufficialmente alla chiusura del locale punto nascita della cui ipotesi di riapertura non si parla nemmeno più, e ad uno dei ricorsi più massicci a personale medico fornito da cooperative esterne), dalle condizioni del pronto soccorso, ai mezzi a disposizione per l'emergenza urgenza. All'enorme problema, su tutto il distretto, riguardante le liste di attesa.
Elementi che fanno da contraltare a quanto emerge dalla nota diffusa all'Ausl, unico strumento di conoscenza di quanto è successo alla riunione del comitato di distretto che non prevede la presenza di giornalisti e che per questo riportiamo integralmente.
'Proprio dal Santa Maria Bianca è iniziata la relazione della dirigenza dell’Azienda sanitaria, che ha riportato come l’attività sia fortemente in crescita: nei primi cinque mesi del 2024 infatti i ricoveri chirurgici sono incrementati del 17% rispetto allo stesso periodo del 2023, che porta a una proiezione a fine 2024 di oltre 4.555 ricoveri (+1,6% rispetto all’anno scorso)' - si legge nella nota dell'Ausl.
Numeri positivi anche per l’attività chirurgica, con una produzione in forte aumento (con oltre 2.500 interventi erogati nei primi 6 mesi del 2024, +13% rispetto allo stesso periodo del 2023) e l’obiettivo raggiunto del recupero di oltre l’80% degli interventi ancora da eseguire in Ginecologia, Ortopedia e Otorinolaringoiatria.
Diversi i percorsi di presa in carico attivati recentemente al Santa Maria Bianca, come l’ambulatorio dell’affido respiratorio, in seno al reparto di Pneumologia diretto dal dottor Alessandro Andreani, dedicato a pazienti con quadri respiratori che non richiedano il trattamento in emergenza, come ad esempio il riacutizzarsi di asma o broncopatia ostruttiva cronica (BPCO), polmoniti in pazienti fragili o che non rispondono al trattamento domiciliare o ancora, quadri di sospetta neoplasia polmonare che necessitano di ulteriori approfondimenti diagnostici; o come il Day service ambulatoriale internistico, avviato a luglio dalla Medicina Interna guidata dal dottor Fabio Gilioli, che tratta casi che meritano un approfondimento diagnostico, come ad esempio per sospetta anemia o calo di peso involontario (quindi non legato a un fattore conosciuto come può essere una dieta o un’intensa attività fisica).
In cantiere tante altre progettualità in ambito internistico, molte delle quali indirizzate nell’ottica di una valorizzazione delle professionalità, sia mediche sia del comparto.
Accanto a ciò, un corposo piano investimenti, strutturale e tecnologico: per quanto riguarda il primo ambito è prevista una spesa di quasi 32 milioni di euro, in parte coperti da fondi PNRR, che consentiranno ad esempio di dotare il territorio di nuove Case della Comunità (compresa quella attivata recentemente a Mirandola) e l’ospedale di 8 posti letto di Medicina d’urgenza e di 4 posti letto di terapia semintensiva. Sul versante strumentale la dotazione tecnologica sarà aggiornata grazie a 1 milione e 830mila euro di fondi PNRR, con una nuova Risonanza Magnetica (i lavori di sostituzione sono stati avviati la scorsa settimana) e quattro nuove diagnostiche radiologiche, mentre sono già in funzione due nuovi mammografi, uno a Mirandola e l’altro a Finale Emilia, e un ecografo per la Cardiologia diretta dal dottor Carlo Ratti.
Non solo ospedale: alla riunione del Comitato di Distretto di ieri sono state illustrate anche le progettualità che insistono sul versante dell’assistenza territoriale, come la Centrale Operativa Territoriale (COT), che coordina la presa in carico della persona e fa da raccordo tra i professionisti e i servizi coinvolti nei diversi setting assistenziali (da gennaio a maggio sono state eseguite 450 valutazioni multidisciplinari per dimissioni protette e attivazioni territoriali), l’Assistenza domiciliare, che dà risposte integrate grazie alla sua capillarità sul territorio, o il CAU, Centro di Assistenza e Urgenza, di Finale Emilia, che fino a oggi ha gestito quasi 4mila accessi per la diagnosi e il trattamento di casi urgenti ma non gravi.
Forte l’impulso impresso alla prossimità, con l’attivazione di sei punti di Infermieristica di Comunità, servizio molto apprezzato per la presa in carico e la gestione delle cronicità insieme al Medico di medicina generale, una rete estesa di Case della Comunità che offrono servizi che avvicinano la sanità ai luoghi di vita dei cittadini, e tante progettualità in essere (come la telemedicina, con televisite e telerefertazione, o la positiva esperienza dell’ambulatorio di oncologia di prossimità alla Casa della Comunità di Finale Emilia, un servizio dedicato ai pazienti oncologici residenti a Finale candidati esclusivamente ad una terapia orale, intramuscolare o sottocutanea) e tante altre in divenire che pongono al centro del processo di assistenza la persona e i suoi bisogni complessi.
“Le diverse linee d’azione su cui l’Azienda USL sta lavorando sul Distretto di Mirandola – spiega la Direttrice Generale Petrini – vanno viste nell’ottica di un unico disegno volto a offrire servizi e percorsi sempre più rispondenti alle necessità di questo territorio, valorizzando nel contempo le competenze dei nostri professionisti, che vanno ringraziati ancora una volta per l’instancabile lavoro che svolgono quotidianamente. L’incontro con i Sindaci è stato estremamente positivo: con alcuni è stato il primo incontro dalla loro nomina mentre altri sono stati confermati o stanno proseguendo il loro mandato; a tutti un ringraziamento per la collaborazione preziosa su tutti i percorsi sanitari e sociosanitari di questo territorio”.
Platis (Forza Italia): 'L'Asl racconta le cose che doveva fare e non ha fatto'
'Anche in questa occasione l'Ausl di Modena ha evitato di dare risposte ed entrare nel merito di questioni da tempo sul tavolo. A partire dai posti letto, del potenziamento dei reparti, della terapia semintensiva e dei servizi di Pronto Soccorso e dell'emergenza urgenza. Queste per forza Italia sono da sempre le priorità per rilanciare l'ospedale e ancora una volta la Direttrice Generale Petrini Petrini ha evitato di comunicarle ai cittadini della bassa Modenese' - afferma a commento dell'incontro il Consigliere provinciale e Vicecoordinatore regionale di Forxa Italia Antonio Platis.
'Nonostante le nostre puntuali denunce sul fallimento della riorganizzazione dell'emergenza urgenza, la dirigenza di Mirandola continua a farsi vanto del Cau di finale Emilia e dei servizi del pronto soccorso. Purtroppo è noto a tutti che la situazione sta in piedi solo grazie all'impegno del personale infermieristico e medico nonché alle ambulanze del volontariato. Mirandola non ha più da tempo l'automedica e anche quella infermieristica è ridotta all'osso mentre il numero di servizi non di urgenza fatti fare dalle ambulanze del 118 sono in continuo aumento' - conclude Platis.