Sanità, Paldino: 'Duplicato il costo per certificati di disabilità, così non va'
'A causa di questa nuova procedura i medici di medicina generale vengono caricati di un’ulteriore attività burocratica a discapito dei pazienti'
25 novembre 2025 alle 16:03
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'Sollecitare il governo e le istituzioni competenti per modificare la nuova procedura di richiesta del certificato medico per l’accertamento della disabilità, per eliminare l’aggravio dei costi per i cittadini e per le fasce economicamente vulnerabili della popolazione, nonché l’ulteriore sovraccarico burocratico per i medici di medicina generale'.A portare in Assemblea legislativa il tema, è il capogruppo dei Civici con de Pascale, Vincenzo Paldino. 'Il certificato medico introduttivo (Cmi) – spiega Paldino - è il primo passaggio per il nuovo procedimento di accertamento della condizione di disabilità. I soggetti indicati per la redazione del certificato sono i medici di medicina generale, il pediatra di libera scelta, il medico specialista del servizio sanitario pubblico o in convenzione o altro medico abilitato secondo le indicazioni del ministero. Il nuovo iter esclude i patronati tra i soggetti abilitati alla trasmissione del Cmi e il medico certificatore rimane l’unico soggetto abilitato ad emettere e trasmettere il documento'. 'Il problema – spiega - è che non tutti i medici di medicina generale sono abilitati come certificatori, inoltre l’eliminazione dei patronati comporta un raddoppio dei costi e l’elevata tariffa richiesta dai medici accertatori 120-150 euro contro i 60-70 di prima, quando erano coinvolti i patronati che si
occupavano di una parte degli adempimenti dell’iter gratis, può rappresentare un ostacolo per i cittadini con bisogni di tutela e per le fasce economicamente più deboli della popolazione'.In più – sottolinea Paldino – 'a causa di questa nuova procedura i medici di medicina generale vengono caricati di un’ulteriore attività burocratica a discapito del tempo utile e necessario da dedicare alla cura dei pazienti”. Il capogruppo dei Civici riporta i dati della provincia di Forlì-Cesena, dove viene sperimentata la nuova procedura per l’Emilia-Romagna e chiede chiarimenti alla Giunta “circa la data di estensione della sperimentazione o dell’applicazione definitiva nel territorio regionale per la nuova procedura”. Paldino chiede che “la procedura possa essere rivista quanto prima, soprattutto riammettendo i patronati tra i soggetti autorizzati a gestire la domanda, non solo per l’esperienza acquisita nel corso degli anni, ma soprattutto per la gratuità con cui supportano le fasce più deboli della popolazione'.D’accordo con Paldino la sottosegretaria alla presidenza Manuela Rontini. Nella sua risposta al question time del consigliere, ha confermato che 'la giunta ha riscontrato diverse criticità sia tra i cittadini che tra i medici certificatori che rappresenterà nei tavoli di confronto con il governo'.
Redazione Pressa
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