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Spese pazze, 4 anni e 4 mesi al Capogruppo regionale PD Monari

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Tra quelle contestate nella sentenza di primo grado anche un soggiorno di lusso per coppia a Venezia. I giudici: 'C'era disprezzo del denaro pubblico'


Spese pazze, 4 anni e 4 mesi al Capogruppo regionale PD Monari
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 Rimborsi la cui illiceita' 'era assolutamente evidente', a cominciare dal soggiorno, in compagnia di una donna, al 'Boscolo Hotel dei Dogi' di Venezia dal 3 al 5 giugno 2011, costato in tutto 1.612,35 euro, di cui 1.109,90 di albergo, e passando per una serie di 'piacevoli weekend romani'.

È in primis con questa argomentazione che il collegio del Tribunale di Bologna presieduto dal giudice Stefano Scati motiva la condanna a quattro anni e quattro mesi per peculato inflitta in primo grado, lo scorso 14 dicembre, all'ex capogruppo del Partito democratico in Regione Emilia-Romagna, Marco Monari, a cui non vengono riconosciute le attenuanti generiche, nonostante sia incensurato, ne' altri elementi favorevoli, in quanto non ha mai partecipato alle udienze e 'ha tenuto una condotta connotata dall'assoluto disprezzo del pubblico denaro'.

L'ex capogruppo, condannato anche all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla confisca di 23.

413,59 euro, era imputato, assieme ad altri 12 ex eletti dem, nel processo per una serie di rimborsi ricevuti tra giugno 2010 e dicembre 2011 e ritenuti illegittimi dalla Procura, che con la pm Morena Plazzi aveva chiesto sei condanne e sette assoluzioni.

Assolti gli altri 12 imputati

Gli altri 12 imputati (Marco Carini, Thomas Casadei, Gabriele Ferrari, Valdimiro Fiammenghi, Roberto Garbi, Mario Mazzotti, Roberto Montanari, Rita Moriconi, Giuseppe Eugenio Pagani, Roberto Piva, Luciano Vecchi e Damiano Zoffoli) sono stati assolti o perche' il fatto non sussiste o perche' il fatto non costituisce reato, spesso con formula dubitativa, ma nelle motivazioni i giudici scrivono che 'il pm ha doverosamente esercitato l'azione penale nei loro confronti', in quanto 'le loro posizioni erano piu' che meritevoli del vaglio dibattimentale'.

 

 Il Tribunale, si legge nelle motivazioni della sentenza, ha 'adottato criteri estremamente rigorosi e prudenziali nella valutazione dei singoli episodi di spesa, riconoscendone l'abnormita'- e quindi la rilevanza penale- in casi macroscopici', mentre 'gli innumerevoli casi di disinvolto utilizzo dei fondi regionali, contrario ad ogni regola di buona gestione del pubblico denaro non sono stati ritenuti di rilievo penale in assenza di ulteriori dati' oltre 'alla sola eccessivita' della spesa'.

E i 'casi macroscopici' - riferisce la Dire sulla base della sentenza - sono proprio le spese per alberghi e ristoranti rimborsate a Monari, a cui si aggiungono una serie di rimborsi chilometrici ottenuti dall'ex capogruppo dem, per cui comunque e' stata disposta la confisca di una cifra molto inferiore rispetto ai 117.094 euro per cui Plazzi ne aveva chiesto la condanna e ai 940.849,15 euro che inizialmente gli erano stati contestati.

Soggiorno di lusso per coppia a Venezia

L'episodio piu' grave, per i giudici, e' senza dubbio 'la 'trasferta' di Venezia', su cui e' stata fissata, 'tenuto conto della gravita' del danno erariale (1.612,35 euro) e dell'intensita' del dolo, la pena base di tre anni e quattro mesi', poi aumentati di un anno 'per le altre numerose violazioni' commesse da Monari, come i soggiorni romani trascorsi con la stessa dipendente regionale che lo aveva accompagnato a Venezia, ma anche con altre donne e, in un'occasione, con la propria compagna. In alcuni casi negli stessi giorni erano in programma, nella Capitale, eventi di natura politica, ma considerando anche il fatto che Monari 'non ha allegato di aver partecipato alle manifestazioni', per i giudici 'si puo' ritenere che abbia semplicemente approfittato' dell'evento politico per - si legge 'trascorrere piacevoli weekend romani'.

Le 'altre' spese anomale e l'interdizione dai pubblici uffici

Anche ammettendo che Monari 'abbia partecipato alle manifestazioni', le trasferte romane - si legge nella sentenza - 'sono caratterizzate da eventi anomali', come 'la sistematicita' della condotta' e la scelta di hotel e ristoranti di lusso, 'tali da far prevalere nettamente l'aspetto personale su quello politico, con conseguente illiceita' delle spese'.

L'ex capogruppo del Pd in viale Aldo Moro e' stato condannato anche per i rimborsi chilometrici contestati dalla Procura (tranne che in un caso, in cui e' stato assolto con formula dubitativa) e per le spese per i taxi durante i weekend romani, mentre e' stato assolto con formula dubitativa per quanto riguarda i biglietti ferroviari. In altri casi, ad esempio per le consulenze, per i contributi alle Fondazioni 'Gramsci' e 'Iotti' e per l'acquisto di alcuni libri, Monari e' stato assolto con formula piena.

Assoluzione con formula dubitativa, invece, per i 4.345,17 euro di cosiddette 'spese anomale', vale a dire quelle pagate con la carta di credito della Regione e rimborsate in mancanza di pezze giustificative, mentre per i 129 euro per l'acquisto di un telefono cellulare l'ex capogruppo e' stato assolto perche' il fatto non costituisce reato, cosi' come per parte dei 12.914 euro impiegati per acquistare generici 'omaggi' (per un'altra parte della cifra l'assoluzione e' invece arrivata perche' il fatto non sussiste). Infine, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici si aggiunge, visto che 'i reati sono stati commessi anche grazie all'abuso della qualita' di capogruppo consiliare, quindi di legale rappresentante di un soggetto con personalita' giuridica', l'ulteriore pena accessoria 'dell'interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e imprese per una durata pari alla pena inflitta'. 


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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