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Voto, sfida al fotofinish: ma il Pd ha già messo in conto la sconfitta

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Comunque vada, Bonaccini rimpiangerà a lungo la scelta di non aver votato in autunno, quando le cose sarebbero state più facili


Voto, sfida al fotofinish: ma il Pd ha già messo in conto la sconfitta
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Gli osservatori politici, nelle ultime settimane, hanno perso molte delle certezze sulla riconferma di Bonaccini. Oggi è opinione diffusa che saranno elezioni risolte al fotofinish, e che saranno soprattutto condizionate dal fattore affluenza.

Perché l’impensabile è accaduto: la Borgonzoni ha retto alla pressione immensa, scatenata un po’ da tutti gli stakeholders; non ha avuto difficoltà né imbarazzo nel camminare sempre un passo a lato - se non indietro – rispetto a Salvini; non ha abboccato ai tanti tranelli che le sono stati tesi; ed è pure diventata simpatica ai più per le sue piccole gaffes geografiche ben portate – perché poi non è che gli elettori siano tutti dei cartografi. Sempre sorridente, mai tesa, mai acida: l’esatto contrario di quello che ha trasmesso Bonaccini: tristezza, nervosismo e soprattutto arroganza.

Tanto da farsi la cena da Bottura come un industrialotto neoborghese qualunque; tanto da arrivare a minacciare i commentatori sul proprio profilo Facebook come una provincialotta qualunque. E’ vero che le competenze politico/amministrative del Governatore di Campogalliano sono superiori a quelle della leghista bolognese. Ma la politica non è la matematica né l’ingegneria. E anche Salvini, prima di fare il Ministro dell’Interno, non aveva di certo brillato per incarichi di amministratore pubblico o professionali.

Comunque vada, Bonaccini rimpiangerà a lungo la scelta di non aver votato in autunno, quando le cose sarebbero state più facili. Se non per la sconfitta, per lo stress accumulato e per una vittoria comunque monca. Forse sperava di superare l’avversaria nella campagna elettorale e nei confronti. Invece dapprima la Borgonzoni l’ha steso nel confronto dalla Berlinguer, in casa sua: tanto che per parecchio tempo non s’è più parlato di confronti.

Mentre oggi è lui stesso che ripetutamente chiede i confronti, cosa che per un candidato davvero in largo vantaggio non ha alcun senso.

Ma soprattutto Bonaccini non ha avuto alcun appoggio dal PD nazionale, evidentemente interessato a scaricare su di lui ogni colpa per conservare il Governo. Zingaretti ha fatto poche sporadiche comparsate, con le piazze vuote, salvo gli eventi organizzati militarmente. E l’unico annuncio degno di nota è stato quello dello scioglimento del PD in caso di vittoria, quasi a chiamare la sconfitta. Viene da pensare che non sia stato Bonaccini a voler togliere il simbolo PD dalla sua campagna, ma il PD stesso a cercare di starne fuori. Dall’altra parte, invece, Salvini s’è fatto immensi bagni di folla – al contrario dei suoi candidati, che si fanno vasche in solitudine in Emilia come in Calabria.

La vera battaglia, come detto, è nazionale: Salvini si sta giocando il tutto per tutto per invertire l’effetto Papeete. Perché, nonostante le apparenze, ha perso molto con la mossa estiva, fatta con sondaggi vicini al 40%, mentre ora s’è appiattito sul 30%. Percentuale rispettabilissima, certamente, ma che non gli permetterebbe l’autosufficienza - vera causa del delirio agostano. Per questo spera nell’effetto domino di una vittoria della Borgonzoni. Ma dall’altra parte il PD, prendendo le distanze, ha già messo in conto la sconfitta e sa già come parare il colpo.

Non va però dimenticato che la vera maggioranza al Parlamento è in mano ai 5 stelle, che in Emilia saranno spazzati via, ma che piuttosto che tornare al voto tornerebbero volentieri con Salvini. Le continue migrazioni di parlamentari grillini verso destra vanno anche lette in questa direzione. E dopo la bocciatura del maggioritario, con queste percentuali e con la Meloni in crescita inarrestabile, tornare con Di Maio per Salvini potrebbe essere addirittura meglio di un voto anticipato.

Eli Gold

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Dietro allo pseudonimo 'Eli Gold' un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da 'Eli' ricade solo sul dirett..   Continua >>




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