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Nuovamente costretti a stare a casa e a non frequentare le loro aule scolastiche, costretti ad interrompere nuovamente i rapporti umani e sociali con altri studenti e coi loro professori, centinaia di studenti modenesi si sono riuniti in piazza Grande a Modena per dare vita ad una manifestazione di protesta (qui l'articolo) contro il governo Conte per il provvedimento di richiudere le scuole fino al 24 gennaio. E lo hanno fatto insieme ai loro genitori, agli insegnanti, ai loro presidi, al personale scolastico che hanno voluto solidarizzare coi ragazzi e dare loro la massima solidarietà e l'appoggio alla loro protesta per l'accanimento governativo contro la scuola ritenuta dal governo a causa della espansione della epidemia e quindi trattata come la cenerentola d'italia.
E portavano cartelli e striscioni contenenti frasi esplicative come “riaprite le scuole e riaprite il paese”, oppure “la didattica a distanza non è scuola”, e ancora “la scuola è a scuola, la dad non è un rimedio, ma un veleno”, “la scuola è un pilastro della democrazia e della società”, “chiudete tutto ma non la scuola”, “Solo il due per cento della popolazione scolastica si è contagiata, segno che la scuola è un luogo sicuro”.
Cartelli e striscioni mostrati in piazza Grande nella manifestazione di protesta contro la nuova chiusura della scuola italiana promossa da studenti, insegnanti, presidi, famigliari con le relative associazioni rappresentative come “Adesso basta, riprendiamoci la scuola”, oppure “La scuola a scuola” e ancora il “Coordinamento dei consigli di istituto”.
E' stata una manifestazione sentita, partecipata, vivace del tutto pacifica, che ha messo sotto accusa le istituzioni locali e nazionali (non a caso è stata organizzata in piazza Grande davanti al comune) contro il governo conte e la ministra della istruzione Azzolina ma anche contro il presidente della regione Bonaccini al quale è stato dedicato anche a lui un cartello assai esplicativo: “Bonaccini ridacci la scuola. Pd traditore, la scuola non è merce di scambio. Fateci tornare sui anchi in sicurezza”. E i giornali hanno scritto che sono stati allontanati amministratori locali e dirigenti del Pd che volevano aggiungersi ai manifestanti per “non strumentalizzare il momento di emergenza”.
Cesare Pradella
Cesare Pradella
Giornalista pubblicista, è stato per dieci anni corrispondente da Modena del Giornale diretto da Indro Montanelli, per vent'anni corrispondente da Carpi del Resto del Carlino, per cinque.. Continua >>