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Oggi, 6 maggio, è il giorno in cui l'appuntamento settimanale con il Direttore Generale dell'Ausl di Modena sui dati della pandemia e della campagna vaccinale, combacerà con il dato del raggiungimento delle 100.000 persone immunizzate, ovvero che hanno ricevuto anche la seconda dose di vaccino. Circa il 14% della popolazione se si considerano i 700.000 totali. Una percentuale che sale (e qui il grafico aggiornato per le prima votla con questo dato rende l'idea anche visiva), al 37,2%, se a coloro che hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose, si aggiungono coloro che hanno ricevuto una dose sola (ma come stanno dimostrando gli studi in progressione che hanno portato in queste ore all'ok al raddoppio di attesa tra la prima e la seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna capace di garantire già una copertura alta), ed i guariti.
Tre categorie di persone accomunate dal fatto di avere già sviluppato gli anticorpi e che come tali sono raggruppate, pur nelle distinzioni di merito, nella grande categoria di coloro non suscettibili al virus. 'Un numero importante' - ha commentato il Direttore Generale. Numero destinato ad aumentare velocemente, se le dosi di vaccino consentiranno, come successo nei giorni scorsi, di raggiungere in modo costante le 6000 dosi inoculate ogni giorno. 'Se le dosi aumentaranno saremo anche in grado di garantire la fornitura, a livello provinciale, anche alle aziende che si attiveranno con i propri punti vaccinali interni. In questo senso ci sono aziende già disponibili. L'orientamento è quello indicato dalla struttura commissariale nazionale relativo alla creazione di Hub in azienda capaci di gestire un minimo di 500 vaccinazioni al giorno, sia al personale interno e alle famiglie sia ad altri soggetti.
E' chiaro che senza una fornitura adeguata di vaccini non si potrà fare, ma ci stiamo comunque organizzando con un confronto diretto con Confindustria'
Ma nel momento in cui ci sono fasce della popolazione dove la copertura vaccinale supera il 90%, preoccupa il numero di coloro che pur avendo diritto (e facendo parte delle fasce più a rischio e vulnerabili), non prenota la vaccinazione. In questo ambito le percentuali sono ancora alte e convolgono migliaia di persone. Supera l'11% la percentuale di over 85 che non hanno prenotato la vaccinazione e il 10% la percentuale degli over 80 che ancora non hanno avuto contatto con le strutture Ausl per sottoporti al vaccino. 'Numeri su cui stiamo lavorando per capirne ragioni' - ha specificato il Direttore Generale -
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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