A Modena è emergenza casa, ma sono 12.000 gli alloggi vuoti
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A Modena è emergenza casa, ma sono 12.000 gli alloggi vuoti

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Buona parte di questi potrebbero essere immessi sul mercato degli affitti, ma condizioni e strumenti per fare incontrare domanda e offerta non ci sono o non funzionano, almeno sui grandi numeri. E Uil stimola le associazioni imprenditoriali: 'Passate dalle parole ai fatti'


A Modena è emergenza casa, ma sono 12.000 gli alloggi vuoti
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Apparentemente un paradosso: a fronte di una forte domanda abitativa si registra, in città, un aumento degli alloggi vuoti, non utilizzati. Secondo i dati dell'ufficio statistico del Comune, circa il 10% delle unità abitative è attualmente vuoto. Ciò corrisponderebbe, in termini assoluti, a circa 10.000 appartamenti. Numero confermato a grandi linee da quello fornito nei giorni da Federconsumatori Modena e contenuto nell'ultima indagine sugli affitti brevi a Modena. Elaborato secondo i risultati dell'ultimo censimento secondo cui gli appartamenti vuoti sarebbero 12.300, numero che si avvicinerebbe ai 10.000 dell'ufficio statistica del comune se si togliessero quelli destinati ad affitti brevissimi e non tracciati, o occupati temporaneamente, anche se non tracciati, o oggettivamente non utilizzabili per condizioni strutturali.
Fatto sta che uno zoccolo di circa 10.000 alloggi vuoti, a Modena, ci sarebbero, e almeno una parte, con meccanismo adeguato per fare incrociare domanda e offerta, potrebbero essere posti sul mercato. Purtroppo le cose non sono così semplici. Pur al netto di un numero crescente di immobili gestiti attraverso l'agenzia casa del Comune, che consente agli inquilini aventi diritto di accedere a condizioni agevolate ad alloggi privati che sul mercato libero sarebbero da cedere, e al proprietario di avere garanzie anche sui pagamenti a costo di una rata più bassa, il numero degli appartamenti sfitti rimane elevatissimo, soprattutto in relazione alla grande domanda. Del resto le ragioni di questo mancate incrocio tra domanda e offerta sono chiare.
I rischi che oggi si incontrano con cattivi pagatori, con le difficoltà, in caso di problemi, di ottenere ed procedere con la risoluzione dei contratti, disincentivano i proprietari dal mettere sul mercato gli immobili per gli affitti. Quando scattano i problemi, anche legati a reati ed abusi commessi dagli inquilini nei locali, oltre che di pagamenti, oggi la normativa non agevola certo i proprietari nella risoluzione dei contenziosi che possono durare anni con un aggravio di spesa che rende il tutto antieconomico. Con le spese a cui vanno aggiunte le tasse, in uscita che superano di gran lunga le entrate. Ma le cause della discrepanza e disequilibrio tra domanda che aumenta e offerta che scarseggia sono anche altre: tra gli oltre 10.000 alloggi vuoti, sarebbero alcune centinaia quelli in cattive condizioni e che necessiterebbero di ristrutturazioni per essere posti sul mercato degli affitti. Questo scoraggia gli affittuari e crea un ulteriore ostacolo alla loro messa sul mercato. Inoltre, le procedure amministrative per affittare o ristrutturare un immobile possono essere complesse e dissuasive, soprattutto per i piccoli proprietari che preferiscono, se non in condizioni di necessità, di tenere vuoti gli immobili anziché affittarli.

L'incontro tra domanda e offerta di alloggi a Modena richiede un approccio multifattoriale. i risultati fino ad ora sono stati scarsi. Un tema richiamato anche dall'intervento di Roberto Rinaldi coordinatore confederale Uil Modena
'L'emergenza casa richiede risposte urgenti non più rinviabili. Gli affitti di mercato schizzano a livelli insostenibili per chi oggi vive, studia e lavora nella nostra città e nella nostra provincia. Per via di sterili politiche nazionali, ed i ritardi di quelle regionali, anche il territorio modenese è sempre meno una meta ambita da lavoratrici e lavoratori che, per via del mancato aggancio dei salari all’inflazione reale che negli ultimi anni ha registrato degli aumenti a doppia cifra, lavori precari quindi poco retribuiti, cassa integrazione dilagante, non riescono a vivere dignitosamente.

Pertanto anche il ruolo delle associazioni datoriali per noi può essere decisivo; non si può da una parte lamentare la mancanza di professioni e personale e dall’altra non creare le condizioni di accoglienza per le persone che sono il core business di ogni azienda degna del nome, garantendo magari anche un contributo economico per la casa, utile per farli trasferire e vivere nel modenese.

Noi siamo convinti che questa è una sfida che va affrontata insieme, con tutti gli interlocutori sia politici che delle parti sociali, magari interessando anche le associazioni dei proprietari immobiliari.
Se si vuole rilanciare la centralità del tessuto industriale di Modena e non perdere le sfide che il mercato del lavoro in modo preponderante ci sta ponendo, il tema dell’abitare va affrontato immediatamente' - chiude il coordinatore Uil.

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 
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