Aggressioni davanti alle scuole, parla il questore: 'Gruppi pericolosi di ragazzi ma non ancora gang'
Lucio Penella conferma una situazione che rischia di degenerare ma è monitorata. 'Fenomeno circoscritto a giovani conosciuti. Non abbassiamo la guardia. Fondamentali il lavoro di squadra, anche con i cittadini'
'Abbiamo individuato gruppi di ragazzi pericolosi, già noti alle forze dell’ordine. Non si tratta di vere e proprie gang, ma di soggetti che vanno monitorati e gestiti con attenzione'.Negli ultimi mesi, infatti, diversi episodi di violenza giovanile si sono verificati proprio in prossimità degli istituti scolastici della città. 'È fondamentale mantenere un controllo costante del territorio e collaborare con la magistratura per una risposta repressiva efficace'.
Il questore sottolinea anche l’importanza del lavoro di squadra, quello che insieme agli operatori della Polizia di Stato è fatto dalle segnalazioni e delle denunce dei cittadini, e dal dialogo con le scuole e le altre forze dell'ordine. 'C’è un’ottima sinergia con i dirigenti scolastici, che ci aiuta a intervenire tempestivamente e prevenire situazioni critiche' - afferma.Modena, insomma, non sarebbe ancora ostaggio di gang giovanili strutturate, ma è fondamentale non minimizzare. E soprattutto non fermarsi ad una questione semantica di fronte ad una serie di gruppi, anche piccoli, che comunque si muove in maniera costante, anche nel modo di agire oltre che dell'apparire.
'La situazione è sotto controllo – conclude il questore – ma serve uno sforzo collettivo per evitare che questi gruppi si trasformino in qualcosa di molto più pericoloso'. Di fatto in quelle che nella definizione generale vengono considerate vere e proprie gag con tutti i simboli e la cultura criminale che ce ne è stato attorno.Il questore, a tre mesi dal suo insediamento, torna a sottolineare la qualità del personale della Polizia di Stato, richiamata anche in risposta a chi chiede conto della sua posizione rispetto alla richiesta di elevazione della questura di Modena in fascia A. 'Le donne e gli uomini della Polizia di Stato che lavorano a Modena sono già di classe A'.
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