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850esimo anno accademico Unimore, svolta Cucchiara sul futuro, l'Ateneo con le scarpe rosse

850esimo anno accademico Unimore, svolta Cucchiara sul futuro, l'Ateneo con le scarpe rosse

Prolusione politico - accademica quella di Rita Cucchiara: 'Dobbiamo crescere in attrattività, servizi e visione internazionale'


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Questa mattina, nella cornice della Chiesa di San Carlo, l’Università di Modena e Reggio Emilia ha inaugurato l’850° anno accademico. Un traguardo storico celebrato con un rituale solenne (il corteo dei docenti togati dal rettorato lungo via Università per arrivare alla chiesa San Carlo, luogo degli interventi), e con quello del nuovo Rettore Rita Cucchiara. Prolusione pragmatica, da ingegnere, quale è. Teso dimostrare la chiara intenzione di dare una svolta rispetto al passato. Per garantire un ateneo più attrattivo, e più forte sul piano nazionale e, afferma, più inclusivo e determinato, anche nelle sfide non solo tecnologiche ma anche culturali e sociali. Tra queste quelle di genere. La sua prolusione, introdotta dal Coro di Ateneo, ha avuto il tono di un programma sia politico che accademico. Il Piano di Mandato 2025-2031, intitolato “Innovare per tramandare” non è solo una roadmap universitaria, ma una dichiarazione d’intenti: recuperare competitività, attrattività e visione internazionale. Un progetto sul quale Cucchiara lavora da mesi, affiancata da uno staff quasi interamente femminile, altro segnale non casuale. A rendere ancora più evidente la sua impronta, un dettaglio che ha catalizzato l’attenzione della platea e da lei stessa richiamato, proprio durante l'intervento: le scarpe rosse col tacco da lei indossate.
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Diventate nel tempo simbolo della battaglia contro la violenza di genere. Contestualizzata nell'essere di Unimore e in un intervento che, privo per forza di cose (è trascorso solo un mese dall'insediamento), di un resoconto di mandato, si è proiettato sul futuro e sulle sfide rappresentate da una crescita necessaria. “L’Università deve essere solida ma capace di guidare il futuro”, ha detto Cucchiara, insistendo sulla necessità di modernizzare processi, didattica e ricerca in un contesto globale “incerto e in rapido cambiamento”. L’obiettivo è ambizioso: trasformazione digitale, alleanze con il territorio, modelli formativi flessibili e capacità di anticipare le evoluzioni della società e dell’economia.Se la rettrice ha scelto il tono della visione, Emanuele Orsini, presidente nazionale di Confindustria e ospite d’onore, ha preferito l’affondo. Nella sua Lectio magistralis “La competitività dell’industria italiana nel contesto delle sfide globali” ha ribadito che l’Europa, così com’è, non basta più: poca capacità di scelta, energia troppo cara rispetto a Spagna e Francia, e una precedente Commissione “che ci ha danneggiato”. Un intervento che ha acceso l’attenzione e ricordato quanto il rapporto fra industria e università resti strategico ma non privo di tensioni.La cerimonia ha previsto anche l'intervento del Presidente della Conferenza degli Studenti, Emanuele Terranova, che ha sottolineato criticamente la sempre maggiore 'dipendenza' dell'ateneo dai privati e dall'industria privata, la vicinanza agli interessi economici di Israele, lanciando su questo punto la linea pro-palestina.

Intervenuta anche Francesca De Rienzo, vicepresidente della Consulta del Personale Tecnico-Amministrativo, che ha chiesto più valorizzazione e benessere per chi sostiene quotidianamente l’attività dell’Ateneo.Fra solennità, simboli e stoccate politiche, l’850° anno accademico di Unimore si apre così con una promessa chiara: una nuova stagione, più competitiva, più moderna e, negli intenti del Rettore, decisamente più femminile.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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