Il primo prelievo di cuore è stato effettuato dall’equipe della Cardiochirurgia dell’IRCSS Policlinico di Sant’Orsola di Bologna nel primo caso e per la prima volta in regione Emilia-Romagna da un’equipe di cardiochirurghi proveniente da fuori regione nel secondo caso.
La donazione di organi a cuore fermo è realtà anche a Modena dal 2017, la particolarità di questo caso è legata al prelievo anche del cuore, che non era stato possibile sino ad oggi e che è frutto dell’acquisizione di competenze elevate e della collaborazione con i colleghi bolognesi. 'Questo tipo di prelievo – spiega la dottoressa Lesley De Pietri, direttore dell’Anestesia e Terapia Intensiva dell’Ospedale Civile – praticata, ancora, solamente in un numero molto limitato di centri dotati di competenze e tecnologia adeguate alla complessità della procedura.
'La donazione a cuore fermo rappresenta una risorsa molto preziosa ma anche molto complessa per il grande lavoro di coordinamento e le dotazioni tecnologiche che sono necessarie alla sua realizzazione – ha aggiunto il professor Fabrizio Di Benedetto, direttore della Chirurgia Epato-Bilio Pancreatica e Trapianti di Fegato – il Centro Trapianti di Modena ha maturato una grande esperienza con 170 trapianti di fegato eseguiti dal 2017 ad oggi con organi donati a cuore fermo, collocandosi ai vertici nazionali ed europei per questa tipologia di donazione. Particolare enfasi va data all’integrazione delle tecnologie applicate alla donazione a cuore fermo, che permettono sia di mantenere l’ossigenazione degli organi da donare durante le fasi di prelievo, sia di rigenerarli nelle ore successive in attesa del trapianto, ottimizzandone la performance e quindi garantendo al paziente i migliori risultati'.
Normalmente la donazione viene effettuata da donatore in morte encefalica quindi a cuore ancora battente.
È un traguardo possibile grazie alla collaborazione di una rete di professionisti e eccellenze emiliano-romagnole. Insieme al coordinamento e il supporto del Centro Nazionale Trapianti e Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia Romagna (CRT ER)
In questo caso il processo di donazione, quale procedura clinico chirurgica di alta complessità, ha richiesto un elevatissimo livello di competenze e collaborazione tra strutture e discipline diverse: Terapia Intensiva, Chirurgia Vascolare, Chirurgia dei Trapianti, cardiologia, laboratorio analisi, ingegneria clinica, percorso attentamente seguito dal coordinatore locale delle Donazioni, dott. Andrea Marudi. Questo tipo di donazione richiede inoltre l’utilizzo di sofisticati strumenti dedicati alla conservazione degli organi. La tecnologia attuale permette infatti di ri-ossigenare a temperature e pressioni controllate gli organi prelevati, al fine di migliorarne la performance prima del trapianto.
Nell’anno 2024 Modena ha rappresentato l’ospedale con il numero più alto di
Alla procedura hanno collaborato i professionisti della Cardiochirurgia dell’IRCCS Policlinico Sant’Orsola, diretta dal prof. Davide Pacini, unico ospedale a eseguire trapianti di cuore in Emilia-Romagna.