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Due turisti si trovano in vacanza a Bologna, una settimana fa, in arrivo dalla Germania. Lei, Alessandra, in realtà è bolognese. Insieme al marito tedesco, Reiner, sceglie di fare un giro in bici fino a Bazzano, anche per via della comodità della pista ciclabile che porta in Valsamoggia. Alessandra è davanti e Reiner la segue, si trovano nell'area di Monteveglio. A un certo punto la prima si gira e non vede più il secondo, che, si saprà poi, ha appena avuto un infarto. Guardando più indietro, la signora nota infatti che Reiner è a terra, accasciato sulla pista ciclabile. Torna a prenderlo, quindi, e quando arriva nota che sul posto c'era già qualcun altro.
'Signora, sto chiamando il 118', le dice. Si tratta di un infermiere esperto di rianimazione, guarda caso, che stava passando di lì in auto e subito si ferma dirigendosi sul posto.
Lo fa senza pensare a nient'altro, e difatti lascia la macchina accesa: il traffico si ferma, ma tutti capiscono e danno una mano. 'Non ha perso un attimo, sembrava quasi James Bond. Ha anche detto ai passanti 'controllate che abbia spento la macchina'. È successo appena una settimana fa, ma il peggio è passato e ora posso parlarne. Abbiamo trovato persone eccellenti che si sono occupate di noi e a cui siamo molto grati. E poi, a volte, bisogna anche avere fortuna'.
Racconta tutto Alessandra Buganè, moglie del turista tedesco, oggi in conferenza stampa all'ospedale Maggiore, dove si celebra il lieto fine (anche grazie alle stesse performance del sistema pubblico sanitario bolognese). Il paziente si sta riprendendo, dopo essere stato appunto defibrillato, intubato e trasportato al Maggiore con accesso diretto in emodinamica a Cardiologia, che ha eseguito con successo l'intervento di angioplastica e poi l'ha trasferito in Rianimazione, e sono tutti i protagonisti a ripercorrere la sua storia.
In presenza dell'assessore regionale alla Salute Raffaele Donini e di Buganè, intervengono Giovanni Gordini, direttore del dipartimento di Emergenza Interaziendale, Carlo Coniglio, responsabile della Rianimazione del Maggiore, Gianni Casella, direttore della Cardiologia, Federico Semeraro, medico di Rianimazione dell'ospedale Maggiore-Chair-Elect European Resuscitation Council, e soprattutto Claudio Tacconi, l'infermiere esperto di rianimazione, direttore dei corsi a tema Blsd irc, che ha assistito per primo Reiner. 'Passavo di lì in macchina - racconta lo stesso Tacconi oggi - e ho visto questa persona sdraiata sulla pista ciclabile, con una signora di fianco e un'altra persona al telefono. Mi sono fermato e ho sentito che stavano già chiamando il 118, visto che il diretto interessato era agonizzante per via dell'arresto cardiaco. Ho iniziato intanto a rianimarla e ho chiesto ad una persona di passaggio un aiuto prima per liberare le vie aeree e, poi, per procedere ad un massaggio cardiaco fino all'arrivo della prima ambulanza e quindi del defibrillatore'. Il paziente si è ripreso, dopo che è arrivata l'auto medica è stato stabilizzato e portato in ospedale. Infermiere e istruttore di primo soccorso, Tacconi evidenzia quindi sull'importanza di essere preparati il più possibile in questi casi: 'La variabile tempo - dice - e le giuste manovre sono fondamentali. È stata la prima volta che, da 'laico', ho praticato il massaggio cardiaco per mantenere tutti gli organi irrorati. L'avevo fatto sempre dall'altra parte, quella del sistema di emergenza. E devo dire che, dopo aver salutato qualche minuto fa il paziente in reparto, ho avuto la prova che facciamo bene a insistere tutti noi sull'importanza del primo soccorso. Soprattutto se ci si trova in provincia, dove i tempi di arrivi dei mezzi di soccorso possono essere più dilatati rispetto a quelli della città'.
Redazione Pressa
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