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'Dopo lo stop alle operazioni di taglio degli alberi nella Riserva naturale e Sito Rete Natura 2000 “Cassa di espansione del Fiume Secchia”, l’agenzia AIPo, titolare degli interventi, ha prodotto una corposa relazione sullo stato dei lavori – trasmessa anche all’autorità giudiziaria – dove dà conto dei rilievi effettuati che dimostrano “difformità tra quanto previsto in progetto e quanto eseguito” rispetto ai tagli boschivi, aggiungendo che “la stessa impresa appaltatrice ha dichiarato di essersi resa conto di aver operato in difformità di quanto previsto, assumendosi la responsabilità e dichiarandosi disponibile ad attività di ripristino con nuove piantumazioni”, che andranno ad aggiungersi alle misure di compensazione ambientale già previste nel progetto approvato'. Una nota dai contenuti che pesano come un macigno quella diffusa dall'Ente Parchi Emilia Centrale, e relativa al dibattito che si è generato a seguito dell'avvio dell'abbattimento, documentato già da inizio agosto da La Pressa, dell'area compresa nel bacino in linea della cassa di espansione del fiume Secchia, compreso in gran parte in località Marzaglia, nel comune di Modena.
L’Ente Parchi Emilia Centrale, gestore della Riserva, nel ribadire che non sono mai venuti meno in questi mesi i controlli di propria competenza, aveva nelle scorse settimane chiesto ad AIPo di interrompere ogni ulteriore intervento di taglio o movimentazione dei terreni che potesse compromettere le aree rimanenti. Uno stop ottenuto ma a bosco ormai raso completamente al suolo.
Contestualmente Ente Parchi aveva chiesto ad Aipo di 'fornire tutta la documentazione necessaria a definire la difformità tra quanto previsto nel progetto approvato e quanto avvenuto sino alla sospensione dei lavori. L’Ente Parchi - si legge - chiede anche ad AIPo un “immediato coinvolgimento e condivisione in merito alla redazione della variante di progetto che presumibilmente dovrà prevedere remissioni in pristino dello stato dei luoghi ed ulteriori compensazioni rispetto al progetto approvato”.
'La lettera dell’Ente Parchi - dichiara lo stesso ente - è stata indirizzata anche alla Regione Emilia-Romagna (che ha già interessato il Ministero dell’Ambiente della vicenda), ai Comuni interessati e ai comandi dei Carabinieri Forestali, a cui l’Ente chiede il coinvolgimento per i rilievi ed il riscontro di eventuali violazioni, mettendo a disposizione il proprio personale di vigilanza'
Una comunicazione, quella dell'Ente Parchi, che agita anche il mondo istituzionale e politico, per buona parte dichiaratamente inconsapevole fino alla fine di agosto, a taglio del bosco ormai avvenuto, di quanto stava accadendo. Anche in Comune a Modena, comune nel quale si trova l'area in questione ed cui era cresciuto il bosco di oltre trenta ettari, abbattuto nelle settimane di agosto. Comune in cui il nuovo sindaco Mezzetti ha chiesto chiarimenti ad Aipo, esecutrice dei lavori, solo nei giorni scorsi, e sulla scia del clamore suscitato dalla vicenda, attraverso articoli di stampa, prese di posizione da parte delle associazioni ambientaliste, e la presentazione di interrogazioni consiliari. Con un altro aspetto da considerare: il disboscamento che dovrebbe essere funzionale allo scavo di materiale di sedime da utilizzare per l'innalzamento del perimetro arginale della cassa di espansione, e riguardante uno dei 4 lotti in cui è diviso il progetto (che ricevette il nulla osta da Ente Parchi Emilia Centrale nel 2021), di adeguamento della cassa di espansione a piene TR50 prima e centenarie poi, è finanziato da fondi PNRR, ovvero vincolato ad elementi non sono temporali di realizzazione ma anche di compatibilità e tutela ambientale.
Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>