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Il gruppo “Studenti contro il Green Pass Modena e Reggio” ha inviato una richiesta formale al Magnifico Rettore, agli organi collegiali universitari, compresi i direttori di dipartimento per chiedere di garantire e assicurare agli studenti che non potranno più accedere all’utilizzo dei mezzi pubblici per
recarsi in università il diritto agli esami in forma diversa dalla sola presenza.
'Dopo le ultime misure restrittive, di cui al D.L. 30 dicembre 2021, n. 229, che il Governo ha scelto di adottare e che sono state definite come necessarie per il contenimento del SARS-CoV-2, si è solo sfiorato l’abisso delle restrizioni che vengono decise a colpi di decreti da ben due anni. Questo in spregio totale delle norme costituzionali e dei principi fondanti lo Stato di diritto di cui nessun esime giurista sembra aver preso ancora cognizione.
Ci teniamo a ricordare ai destinatari di tale richiesta , Professori e Personale amministrativo della Pubblica Amministrazione Universitaria, che sulla base degli articoli 2, 3, 33 e 54 della Costituzione permangono gravi responsabilità laddove atti giuridici posti in essere siano palesemente e manifestamente irragionevoli da un punto di vista sia della comune logica, fondamento del modo di
pensare occidentale, sia da un punto visuale logico giuridico - affermano gli studenti -. A tal proposito portiamo all’attenzione degli Amministratori Universitari come con l’ultimo provvedimento, approvato in CDM in data 29.12.2021 si è decisa l’estensione del lasciapassare rafforzato ottenibile unicamente tramite vaccinazione o a seguito di guarigione dopo infezione da SARS-CoV-2'.
'Tale estensione prevede che l’obbligo del certificato verde “rafforzato” sia necessario anche per “l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto compreso quello pubblico locale o regionale”, rappresentando dunque una pesantissima limitazione e impedendo di fatto a coloro che hanno scelto liberamente di non vaccinarsi o non siano stati infettati dal virus nei precedenti sei mesi, di usufruire dei mezzi di trasporto per motivi di studio o di lavoro. Tali ulteriori limitazioni vanno infatti a colpire quei soggetti che non hanno la possibilità di spostarsi autonomamente con mezzi privati, non possedendo la capacità economica per farlo e tra questi vi sono anche gli studenti universitari pendolari, che studiano cioè in sede diversa dalla propria residenza abitativa o che utilizzano i mezzi pubblici per raggiungere la sede universitaria - aggiunge la nota -. Appare evidente come l’irrigidimento delle misure in capo ai soggetti non vaccinati o con green pass base, poco abbia a che fare con il contrasto sanitario alla pandemia. Tale considerazione è basata sul presupposto oramai chiaro che anche i vaccinati non siano indenni dal contagio né dalla trasmissione. Appare altrettanto evidente come il tampone nasale possa essere utile al fine di conoscere lo stato di positività o meno di una persona e non si capisca per quale ragione si restringa ulteriormente la possibilità del suo utilizzo quando a tutt’oggi il tampone rapido da solo è sufficiente in Emilia Romagna per diagnosticare l’infezione e la successiva guarigione. Se è attendibile per identificare eventuali contagi e determinare poi un “super green pass rafforzato” da guarigione, non se ne comprende l’esclusione come strumento per utilizzare i mezzi pubblici. Tali provvedimenti sembrano unicamente scelte politiche punitive, in linea con tutte le scelte fatte in questi mesi contro chiunque non si presti legittimamente a sottoporsi a questo trattamento sanitario, peraltro facendolo legalmente. Tutto questo ha creato una profonda discriminazione tra studenti di serie A e studenti di serie B già dall’introduzione del primissimo lasciapassare obbligatorio per entrare in Ateneo, con questa ulteriore restrizione si sta creando una frattura netta tra studenti facoltosi e studenti con una situazione economica sfavorevole in totale contrapposizione con i principi del diritto allo studio e delle pari opportunità espressi in modo ammirevole nel regolamento di Ateneo ma mai difesi veramente. Ad oggi, a causa delle ultime restrizioni, gli studenti sprovvisti di “green pass rafforzato” le cui facoltà non permettono la didattica a distanza o la possibilità di effettuare esami a distanza si trovano quindi completamente impossibilitati a frequentare le lezioni e sostenere esami di qualsivoglia natura, trovando quindi il loro diritto allo studio completamente calpestato, nonostante paghino le tasse universitarie esattamente come gli altri e siano soggetti giuridicamente alla medesima Costituzione tutelante paritariamente ogni cittadino. Per le ragioni espresse sopra, il gruppo “Studenti contro il Green Pass Modena-Reggio “ ha chiesto all’Università che venga garantito il diritto a sostenere gli esami per tutti i suoi iscritti senza alcuna differenza di sorta, come peraltro avviene presso altri Atenei regionali e che garantisca in questo particolare momento storico a coloro che non potranno presenziare agli esami della sessione invernale la possibilità di svolgere gli esami in altra modalità diversa dalla sola presenza. Infine è stato chiesto che L’Università di Modena e Reggio consideri la possibilità di permettere agli studenti che non possono frequentare le lezioni in presenza di poter usufruire di didattica a distanza mista o per lo meno di poter accedere alla registrazione delle lezioni e che questo accada equamente per ogni dipartimento andando finalmente a limitare quelle differenze incomprensibili che derivano da una gestione soggettiva degli stessi'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>