Uno spiraglio, se non di riqualificazione urbanistica, sulla quale i residenti della Crocetta, e non solo, hanno perso le speranze, almeno di miglioramento ambientale. L'annunciato avvio entro l'estate del cantiere per la bonifica dell'area esterna del comparto delle ex fonderie, abbandonato, chiuso, e degradato dall'inizio degli anni '90, dovrebbe consentire quantomeno di 'ripulire' non solo l'area ma anche l'aria della zona. Il cantiere da due milioni di euro riguarderebbe infatti, specificamente, l'area esterna compresa nel quarto ed ultimo lotto del comparto al confine nord est dell'area delimitato alle vie Mar Jonio e Tirreno. Nella quale, giace, da 20 anni, un cumulo enorme da centinaia di metri cubi di terreno contaminato rimosso nella prima decade degli anni 2000 a seguito di scavi e carotaggi effettuati sotto il controllo di Arpae ed Ausl per verificare il livello di inquinamento del suolo del comparto ex industriale che per decenni aveva ospitato la sede delle fonderie. Dai rapporti di prova emerse che quel terreno presentava livelli di contaminazione incompatibili con l'uso a verde e residenziale (quello a cui sarebbe stato indirizzato), mentre risultarono nei limiti per un uso industriale. Uso che quell'area, appunto, non è stata più destinata ad avere negli anni a venire.
Le analisi mostrarono anche la presenza di vecchie cisterne interrate con importanti accumuli e residui di gasolio. Il materiale rimosso venne appunto depositato nell'area del lotto 4. Inizialmente sigillato con teloni per evitarne la dispersione nel terreno e nell'aria a teloni distrutti ripetutamente dalle intemperie negli anni e più volti risistemati.
Negli ultimi anni il cumulo di terreno contaminato, ricoperto dalla vegetazione, è stato lasciato di fatto scoperto e soggetto agli agenti esterni. Invisibile, se non dall'alto, soprattutto in estate, per via della vegetazione. Al centro di un'area totalmente abbandonata e degradata, per decine di migliaia di metri quadrati, chiusa da 30 anni. Ferita urbanistica aperta alle porte della città. Simbolo di grandi progetti urbanistici naufragati e lasciati oggi come pesante eredità, anche ambientale, dalle passate amministrazioni.
Il progetto di bonifica dell’area esterna da due milioni di euro, finanziato con fondi PNRR nel capitolo sui sito orfani, è approvato nei giorni scorsi, realizzato da Airis srl sulla base del piano operativo di messa in sicurezza approvato da Arpae Sac e sarà avviato entro l'estate.
Con l’intervento si prevede di rimuovere la vegetazione infestante e il materiale incompatibile con la destinazione a verde pubblico della zona, mettendola in sicurezza mediante la posa di argilla e la successiva sistemazione.
Nel progetto sono previsti anche percorsi pedonali, l’impianto di illuminazione e il sistema di videosorveglianza.
I tecnici prevedono di rimuovere circa 4 mila metri cubi di terreno considerato non conforme.