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Si è costituita ufficialmente mercoledì 18 novembre l'associazione dei ristoratori di Modena e provincia, nata dopo le manifestazioni di piazza svolte in modo spontaneo per rappresentare in modo coordinato e, appunto, ufficiale, le istanze dei ristoratori modenesi che vorranno aderire, di fronte ai provvedimenti restrittivi derivanti dalla diffusione del virus. 'L'obiettivo dei circa cento ristoratori che hanno aderito all'associazione è proprio quello di fronteggiare l'emergenza, cercando di trovare strategie condivise per mantenere in vita le attività modenesi del centro storico così come della periferia e di tutta la provincia' - spiega Massimo Gibertoni, Presidente della neo associazione.
'Soluzioni che via via i titolari delle attività hanno intenzione di presentare ai tavoli istituzionali per trovare linee guida che da un lato garantiscano l'assoluto rispetto delle misure ma dall'altro permettano agli stessi di lavorare e di garantire il posto ai propri dipendenti.
L'associazione ha più volte ribadito il proprio disappunto circa la recente decisione di chiudere bar, ristoranti e pasticcerie con l'ingresso della Regione in zona arancione. Disappunto legato al fatto che non sarebbero state neppure ipotizzate strade alternative, così come organizzati momenti di confronto per trovare soluzioni diverse alla chiusura'. Disappunto ed istanze che saranno al centro del presidio organizzato per sabato pomeriggio, in Piazza Grande, a Modena.
L'ennesimo lockdown del commercio, secondo i ristoratori, rischia di comportare chiusure a tempo indeterminato. 'La neonata associazione permetterà ai ristoratori di confrontarsi appunto e di individuare strategie volte a garantire la sopravvivenza del settore. Da qui l’annuncio di imminenti iniziative al fine di lanciare un segnale forte alle istituzioni spesso ‘sorde’ dinanzi alle ripetute richieste di aiuto avanzate dalla categoria ormai in ginocchio'
Tra queste iniziative una riguardante direttamente l'emergenza Covid intitolata Modena Covid free.
Possibile grazie all'accordo dell'associazione con una società produttrice di tamponi rapidi ma che necessità il sostegno delle istituzioni pubbliche. In che modo? 'Chiediamo al Comune il patrocinio dell’iniziativa. In sostanza abbiamo la possibilità di avere ogni 15 giorni 18.000 tamponi certificati dal Ministero della Salute per la ricerca della positività da COVID-19. Abbiamo intenzione di individuare 3 o 4 luoghi in Modena dove il cittadino, al costo di 10 euro e in tutta sicurezza, potrà eseguire il tampone e ricevere l’esito in 15 minuti. Il cittadino riceverà, contestualmente al pagamento del tampone, un buono spesa di 10 euro da spendere presso i bar e ristoranti dell’associazione. Chiediamo la collaborazione del Comune nell’individuare le postazioni, il personale sanitario anche ricorrendo ai volontari medici e infermieri della protezione civile, farmacisti per lo stoccaggio dei tamponi e l’accreditamento da parte delle autorità sanitarie. Siamo disponibili a tutti i chiarimenti del caso, anche con una conference call l’amministratore delegato e l’equipe scientifica dell’azienda italiana fornitrice per tutti i dettagli tecnici'
'Individuare il virus - concludono permetterà di isolare facilmente i positivi e ridurre drasticamente la curva di contagio. Il tampone potrà essere ripetuto ogni 15 giorni e grazie al senso di responsabilità di tutti i cittadini ridurremo fortemente la diffusione del virus nel giro di un paio di mesi. Tale metodo è stato implementato in Cina con enorme successo. Confidiamo nel supporto dell’amministrazione che potrà, insieme a noi, dare un contributo concreto nel contrasto al virus sicuri che l’iniziativa avrà grande risalto sui media nazionali e sarà replicata altrove'
Redazione Pressa
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