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La targa dedicata agli Asburgo-Este svelata tra le polemiche

La targa dedicata agli Asburgo-Este svelata tra le polemiche

Cerimonia ufficiale in piazza Roma, alla presenza di Martino d'Asburgo-d'Este. Un uomo, poi allontanato a forza, contesta chi partecipa e prova ad impedire lo svolgimento. Il video


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Dopo settimane di polemiche era difficile aspettarsi che questa mattina, nella cerimonia che avrebbe svelato la targa posta sulla facciata principale del Palazzo Ducale di Modena, andasse tutto liscio. Previsione confermata dalla presenza di un contestatore che già mezz'ora prima dell'inizio si era messo sotto la targa, ancora da svelare, con la bandiera italiana in mano, inveendo contro gli organizzatori, a partire dall'ex ministro Carlo Giovanardi e contro la cerimonia. 'Io sono per l'Italia unita, loro no'. Arrivano le ore 11, il freddo punge i circa 100 presenti, ma nessuna autorità e tantomeno forze dell'ordine. Alcuni cittadini si avvicinano all'uomo chiedendogli di andarsene e di non impedire con il suo comportamento l'avvio della cerimonia. Lui si agita, urla si oppone ad ogni richiesta. Ci penserà la Digos che dopo avere tentato una mediazione ha proceduto con l'allontanamento, a breve distanza dal luogo dell'evento. L'uomo continua ad inveire e la sua voce fa da sfondo sonoro a quella di Carlo Giovanardi al microfono, schierato sotto la targa con Alessandro Magiera e il conte Forni, che insieme a lui hanno costituito il comitato per la creazione e l'installazione della targa.Oltre a Martino d'Asburgo - d'Este, discendente diretto della dinastia che per secoli governò il Ducato di Modena.
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'Per me è un bellissimo momento, questa targa rappresenta l’occasione per riportare in luce la storia estense dopo oltre un secolo e mezzo: Dopo 150 anni si riparla degli Asburgo-Este”. A chi gli ha contestato la contraddizione tra la celebrazione della dinastia e l’opposizione dell’antico Ducato all’Unità d’Italia, Martino ha replicato: “Non è vero che si opposero all’Unità: prima cercarono di creare una federazione tra tutti – Gran Ducato, Modena, Regno delle Due Sicilie e Piemonte – una confederazione come quella che poi fecero i tedeschi. Non andò a buon fine'. Alla domanda su cosa rappresenta Modena per lui, risponde: 'Modena è casa mia'.La polemica, lo ricordiamo, ruota intorno alle ultime righe del testo della targa e che riportiamo in grassetto: 'Questo palazzo, oggi sede dell'Accademia Militare, è stato la residenza dei duchi della casa d'este e Asburgo d'Este nella città di Modena., capitale del ducato di Modena, Reggio Emilia, Guastalla, Garfagnana, Lunigiana e Massa Carrara, uno degli ultimi stati che diedero vita, nel 1861, al Regno d'Italia'.Decisamente più politico il tono dell’ex ministro Carlo Giovanardi, che ha difeso la legittimità e il valore storico dell’iniziativa, della targa e dall'ultima frase definito da molti, in queste settimane di dibattito, un falso storico.
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'Intanto ricordo che questa iniziativa è stata approvata dal Ministero della Difesa, dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Sovrintendenza. Quella frase significa semplicemente che le antiche province modenesi aderirono al Regno d’Italia dopo che i duchi se ne erano andati. Lo ha spiegato Cardini, il più grande storico italiano. È perfetta dal punto di vista storico: solo gli ignoranti possono contestarla' - commenta Giovanardi.
 

Definizioni che commenta come frutto di un atteggiamento “ideologico” ancora vivo a Modena nei confronti della propria storia ducale: '“Modena è forse l’ultima città vetero-comunista del mondo, dove la storia può essere cancellata o rimossa come nella cinematografia sovietica. Gli Este sono esistiti.” Giovanardi ha poi definito “strumentali” e “senza senso” le critiche:
“Solo chi è in mala fede ha potuto dire che ricordare una dinastia significhi apprezzarla politicamente. Devo ricordare che sono un repubblicano e che come ministro ho giurato fedeltà alla repubblica?'. Poi l'elogio alla partecipazione: “Oggi c’era grande entusiasmo: Modena è una città antica capitale, conosciuta nel mondo. Chi vuol bene a Modena non può non valorizzare queste specificità”.Rispetto all'assenza di autorità, Giovanardi, su nostra richiesta, ha inoltre precisato che fino all’ultimo la collaborazione istituzionale: “Ho lavorato sempre in sintonia con il sindaco fin dall’inizio.
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Poi localmente è nata questa polemica sull’ultima riga, ma gli studiosi hanno dimostrato che è priva di fondamento”.
 

Gi.Ga.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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