'Licenziamento maestro Bononcini? Svela debolezza dei vertici Diocesi'
'La bellezza della Liturgia oggi, a Modena, per la superficialità e il disinteresse dell’arcivescovo e dei suoi stretti collaboratori, piomba nel grigiore'
'Viene così meno un elemento costitutivo stesso del Rito, ovvero il canto sacro, che negli ultimi decenni è stata la prima preoccupazione del Maestro Bononcini, sotto la cui guida, e quella dei suoi collaboratori, schiere di bambini, giovani e adulti si sono formati sia all’interno delle compagini corali del Duomo, sia presso la Scuola di Musica Sacra - si legge nella nota a firma del presidente Giovanni Conti -. Grazie all’opera di Bononcini in moltissimi hanno avuto accesso alla bellezza della Liturgia che oggi, a Modena, per la superficialità e il disinteresse dell’arcivescovo e dei suoi stretti collaboratori, piomba nel grigiore di musiche banali e sradicate dalla tradizione della Chiesa, incuranti degli effetti che questo sciagurato gesto ha già avuto e avrà sui fedeli. Ancora una volta assistiamo al dramma di un clero che mette in atto i suoi giochi di potere, senza ricordarsi che la Chiesa è di tutti. La totale indifferenza alla Liturgia è la vera chiave di lettura di questo deplorevole gesto consumatosi nella cattedrale modenese e, paradossalmente, è in netto contrasto con le indicazioni del Santo Padre Francesco che, nella sua ultima Lettera Apostolica, Desiderio Desideravi, richiama al ruolo dei laici proprio nella Liturgia e nella formazione liturgica. Cosa che il Maestro Bononcini ha sempre realizzato con competenza, sensibilità e arte. Resta da dire che il licenziamento è stato emesso in uno Stato di diritto quale è la Repubblica italiana, le cui leggi speriamo vengano rispettate in termini di tutela del lavoratore anche con l’entrata in scena di forze sindacali e, se necessario, di rappresentanti legali'.
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