Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Sono quattro-cinque all’anno i casi di molestie o violenze nei luoghi di lavoro segnalati agli uffici modenesi della Cisl Emilia Centrale.
«La nostra sensazione è che in realtà siano molto più numerosi e che emerga solo la punta dell’iceberg – afferma Rosamaria Papaleo, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale – La stragrande maggioranza delle vittime è donna. Il commercio, le pulizie e gli studi professionali sono i settori più a rischio, anche per le dimensioni delle imprese, spesso piccole o piccolissime e con un contatto pressoché quotidiano tra datore di lavoro e dipendente».
Papaleo rivela la storia di due donne che recentemente si sono rivolte allo sportello d’ascolto della Cisl.
«Una era commessa in un negozio il cui titolare ha perso la testa per lei. L’ha incantonata più di una volta e tentato di baciarla, altre volte ha pretesto che le stesse a fianco senza lavorare.
La donna si è licenziata e siamo riusciti a farle liquidare alcune migliaia di euro a titolo di risarcimento danni – racconta la sindacalista Cisl – Un altro caso riguarda l’addetta di un’impresa di pulizie che, dopo aver respinto le avances (non solo verbali) del capo, è stata ripetutamente spostata in posti di lavoro sempre più lontani e isolati, oltre ad aver ricevuto contestazioni infondate sul modo di lavorare. La stessa cosa era accaduta a una sua collega, costretta a licenziarsi per sfuggire alle pesanti attenzioni del suo superiore. Da notare – aggiunge Papaleo - che queste due vicende sono accadute all’insaputa dei rispettivi mariti, tenuti all’oscuro per evitare il rischio di reazioni incontrollabili.
Ciò fa capire il disagio delle vittime che, oltre a non poter lavorare in serenità, non possono nemmeno sfogarsi a casa.
Ecco perché, come segnalato anche dal questionario che Cgil Cisl Uil hanno distribuito l’anno scorso in una grande azienda modenese, a volte le molestie o violenze nei luoghi di lavoro finiscono con l’incrinare persino i rapporti familiari».
Altri casi sono stati segnalati alla Cisl dalla consigliera di parità della Provincia di Modena. Il più curioso riguarda un uomo, picchiato più di una volta dal suo datore di lavoro: una donna fisicamente prestante ed evidentemente irascibile. «Questo dimostra che le molestie e violenze nei luoghi di lavoro colpiscono, sia pure meno di frequente, anche gli uomini, i quali – conclude la segretaria della Cisl Emilia Centrale – hanno diritto di essere tutelati tanto quanto le donne».