Il sistema educativo integrato modenese 0-6 anni è l'eredità che Federica Venturelli appena insediata si è trovata sul tavolo. Eredità raccolta dall'ex assessore Grazia Baracchi nella giunta Muzzarelli, che a sua volta l'aveva ereditata da Adriana Querzè, assessore dal 2004 al 2014 nella giunta Pighi. Querzè, morta nel 2022, aveva avviato parte dell'esternalizzazione dei nidi comunali modenesi alla Fondazione Cresciamo per far fronte al blocco delle assunzioni nel pubblico. Esternalizzazione poi proseguita negli anni. Il meccanismo è che il Comune passa a Cresciamo la gestione degli asili comunali, ma il personale non più comunale è assunto dalla fondazione di diritto privato a partecipazione pubblica Cresciamo. Un meccanismo che ha consentito di aggirare il blocco delle assunzioni nel pubblico, ma che ha finito con lo spacchettare fra cooperative e privati quello che veniva considerato come il 'modello emiliano'.
Sistema integrato che nasconde inoltre storie di precarietà, utilizzo di graduatorie continue e rotazione di educatori dentro gli asili.'È un lavoro difficile e usurante, e non tutti sono portati a farlo. C'è un ricambio di personale incredibile, esiste un precariato diffuso, personale di cooperative, interinali, graduatorie. E il Comune non ha mai stabilizzato il personale storico precario', racconta una educatrice intervistata da La Pressa.
Un percorso decennale che ha portato ad aumentare i posti disponibili nei nidi, appoggiandosi non più solo sulla centralità del servizio pubblico ma anche sul sostegno del privato tramite il metodo della convenzione. Un sistema ormai consolidato, fino a diventare appunto 'integrato', tanto che nel 2022 il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini per tagliare le liste d'attesa mette sul piatto 7 milioni di euro nel 2022 per il sistema convenzionato con la 'Misura abbattimento liste d’attesa'.
La Pressa aveva già raccontato il sistema educativo integrato 0 - 6 anni, composto dal Comune, convenzionati, privati, e Fondazione Cresciamo insieme alle agenzie interinali per gli educatori delle supplenze brevi.Tutti lavorano sotto la regia del Comune, ma sullo sfondo c'è il blocco delle assunzioni e il contenimento dei costi per dare alle famiglie i posti negli asili.
Il taglio dei costi si abbatte anche sul servizio centro pasti per nidi, scuole d'infanzia e case per anziani del Comune di Modena e Fondazione. Un servizio una volta comunale, e poi esternalizzato. Nel 2023 è Modena Food Service ad aggiudicarsi l'appalto per i prossimi 18 anni, per una cifra superiore ai 100 milioni di euro.
Se 'la spesa complessiva del Comune per i nidi è 10 milioni di euro', scrive l'amministrazione, a questi sono da aggiungere 5,2 milioni di euro pubblici per la convenzione rinnovata fra Comune e Fism, sigla che racchiude asili e scuole paritarie di area cattolica per il triennio 2023/26.
Marco Amendola