In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Polizia di Stato di Modena ha promosso un presidio informativo davanti a un supermercato cittadino nell’ambito della campagna nazionale “Questo non è amore”. Un banchetto, volantini, agenti e personale specializzato a disposizione di chiunque volesse informazioni o aiuto: un contatto diretto con la cittadinanza per sensibilizzare, spiegare e soprattutto prevenire.Al centro dell’iniziativa, il ruolo degli ammonimenti, misura amministrativa decisiva per fermare sul nascere situazioni di violenza domestica o di genere. A farne il punto è stata Valeria Cesarale, dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Modena, che ha tracciato un bilancio dell’ultimo anno. 'La violenza di genere è un fenomeno purtroppo persistente – spiega Cesarale – con radici culturali profonde, legate a stereotipi e modelli ancora troppo diffusi. Oggi si investe molto sulla prevenzione, e tra gli strumenti più importanti previsti dal legislatore c’è proprio l’ammonimento del questore nei confronti di chi adotta comportamenti violenti'.Il trend, conferma la dirigente, rimane costante: circa un centinaio gli ammonimenti adottati in provincia nel 2025, in linea con i numeri del 2024. Ma ciò che emerge in modo significativo è il dato sulle recidive: 'Nel 2024 erano otto gli uomini che, pur ammoniti, avevano reiterato comportamenti violenti, anche verso persone diverse.
Nel 2025 i casi sono scesi a due. Un segnale importante dell’efficacia delle misure preventive'.L’ammonimento è una tutela anticipata: si interviene rapidamente, prima che il procedimento penale arrivi a una conclusione. 'Il momento della notifica è fondamentale – spiega Cesarale – perché rappresenta il punto in cui si cerca di interrompere l’escalation. All’uomo maltrattante viene anche offerta la possibilità di attivare percorsi psicologici e trattamenti presso centri specializzati. La violenza nasce spesso da una distorta concezione del possesso, scambiato per amore, e dal rifiuto dell’emancipazione della donna'.La misura ha una durata e può essere revocata: 'Dopo tre anni, se l’uomo ha seguito un percorso e dimostrato un cambiamento reale, può chiederne la revoca, che viene però attentamente valutata sulla base di elementi concreti'.
'Invitiamo tutte le donne a riconoscere precocemente i campanelli d’allarme – psicologici, economici o fisici – e a recarsi negli uffici della Polizia di Stato o dei Carabinieri per richiedere protezione. Esistono reati spia, come maltrattamenti in famiglia, violenza privata, percosse: indicatori che non vanno minimizzati'.In alcuni casi l’ammonimento può scattare anche senza denuncia, d’ufficio: «Dopo un intervento delle volanti o una segnalazione non anonima, il questore può procedere autonomamente.
La Divisione Anticrimine svolge l’istruttoria raccogliendo testimonianze e elementi utili, per poi valutare l’adozione del provvedimento'.
La presenza del banchetto informativo rientra in un lavoro costante di avvicinamento alle vittime potenziali. In piazza, oltre agli agenti, erano disponibili i contatti dei numeri di emergenza e delle associazioni che in provincia compongono la rete di tutela. 'Il nostro invito – conclude Cesarale – è semplice e diretto: non aspettate. La tutela è rapida, efficace e pensata proprio per interrompere la spirale della violenza prima che sia troppo tardi'.