Polizia Locale: una telecamera sul corpo degli agenti

Dopo Mirandola, dove le telecamere sono in dotazione da mesi, avviato in via sperimentale anche a Modena l'utilizzo di dieci telecamere indossabili. Per documentare attività e comportamenti illeciti. Ma l'utilizzo è limitato a stretti ambiti di operativi

L’iniziativa è stata illustrata in una conferenza stampa al Comando di via Galilei dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dal comandante Roberto Riva Cambrino, sottolineando come lo strumento possa rappresentare un deterrente efficace per comportamenti non corretti o illeciti da parte degli interlocutori, ovvero i cittadini, che vengono ripresi “in diretta” dall’apparecchio tecnologico e si vedono sul minischermo frontale, costituendo pure una garanzia sulle modalità di azione degli agenti.
L’utilizzo delle “body cam” è definito da uno specifico disciplinare condiviso con i rappresentanti sindacali che stabilisce le modalità obbligatorie e facoltative di attivazione degli apparecchi. Il documento specifica innanzi tutto che il funzionamento avviene nel rispetto delle normative sulla privacy e chiarisce che l’attivazione non è “libera”, appunto, ma deve in ogni caso essere finalizzata alla prevenzione, alla repressione o alla cessazione di situazioni di criticità.
Gli operatori, per esempio, sono tenuti ad azionare gli apparecchi nei casi di verifica sulla commissione di reati, nelle situazioni di contrasto all’ordine e alla sicurezza pubblica e durante contesti di emergenza generica o di Protezione civile; ma anche negli episodi in cui è messa a rischio la sicurezza degli operatori. Viceversa, è vietato accendere le “body cam” in situazioni che coinvolgono minori, persone malate o fragili e nei luoghi privati, di cura, di culto di espressione politica; la registrazione è vietata, inoltre, nei frangenti il cui utilizzo può potenzialmente rappresentare una fonte di disordini. È proprio vietato l’uso preordinato con intento provocatorio o personale dei dispositivi.
Al momento dell’avvio della registrazione gli operatori devono informare in maniera chiara e comprensibile gli interlocutori, affinché siano consapevoli della registrazione audiovisiva che li coinvolge.
Il disciplinare precisa pure che i dispositivi possono essere messi in funzione soltanto dagli operatori che li hanno in dotazione: non possono cioè essere attivati in remoto, per esempio dalla Sala operativa, vietando quindi l’utilizzo anche come forma di controllo dell’attività del personale della Polizia locale.

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