Lavoratori a processo per blocchi a Italpizza: udienza rinviata al 2024

Corteo e presidio in corso CanaIgrande, davanti al tribunale dove avrebbe dovuto svolgersi l'udienza per 66 dei 120 lavoratori indagati per le azioni davanti ai cancelli dello stabilimento tra il 2018 e il 2019. I referenti Si Cobas: 'E' un processo allo sciopero'. Replica Italpizza: 'Narrazione sbagliata'


Questa mattina nel presidio in Corso Canalgrande il referente modenese Marcello Pini ha parlato di un processo simbolo della 'volontà delle istituzioni di processare la protesta e lo sciopero e ha rivendicato gli effetti che 'quel lungo ciclo di scioperi portò, costringendo l'azienda a rinunciare all'uso del contratto pulizie/Multiservizi, allo scioglimento delle cooperative in appalto e all'assunzione diretta della maggior parte delle lavoratrici e lavoratori. E' paradossale che chi ieri con la propria protesta portò a questi cambiamenti positivi sia stato accusato e portato in tribunale. Questo maxi-processo va mostrato per quello che è: da un lato si tratta del tentativo della Procura di giustificare lo sperpero di ingenti fondi e mezzi pubblici per difendere un'azienda, dall'altro è la continuazione del disegno repressivo nazionale che punta alla messa al bando dei sindacati di base.
Ricordiamo che a Modena sono oltre 500 gli operai e sindacalisti imputati per scioperi, numeri indegni di un paese che si definisce democratico.
Ben diversa ai fatti descritti dai rappresentanti Si Cobas la versione della dirigenza Italpizza:
'Aver imbastito un processo così complesso rappresenta in realtà la volontà da parte delle Istituzioni di fare luce su quanto accaduto in quegli anni, quando Italpizza si trovò a essere vittima e ostaggio dell’organizzazione S.I. Cobas e di altri movimenti che in alcun modo avevano collegamenti con le OOSS Confederali riconosciute all’interno dell’azienda. La narrazione del S.I. Cobas afferma che la Procura di Modena stia processando i lavoratori Italpizza per aver partecipato a uno sciopero, sapendo che in Italia nessuno è processabile per sciopero, in quanto è un diritto sancito dall’art. 40 della Costituzione.
Ma è il merito dei numeri dei lavoratori coinvolti nello sciopero e nel processo, che Italpizza analizza: 'Dei 120 imputati del Maxi Processo, solamente 8 risultano dipendenti di Italpizza. Nessuno imputato risulta essere iscritto alla CGIL-CISL-UIL, nonostante queste sigle sindacali, in pari periodo, avessero proclamato delle giornate di sciopero effettuati però nel rispetto delle leggi. Allo stesso modo, non risulta nemmeno che sia coinvolto alcun Sindacalista appartenente a queste sigle sindacali. Ad ulteriore riprova, anche questa mattina negli stabilimenti Italpizza si è lavorato regolarmente e non si è registrato alcun sciopero, tantomeno risulta che nessuna rappresentanza sindacale o lavoratori abbiano partecipato al presidio davanti al Tribunale di Modena'.
In merito alla costituzione come Parte Civile di Italpizza, fortemente contestata dal sindacato in quanto in caso di condanna i lavoratori ed il sindaco sarebbero obbligati a risarcire l'azienda per i danni Italpizza sottolinea che in queste circostanze si tratta di un atto dovuto, come altrettanto la richiesta simbolica di risarcimento. In caso di risarcimento, quanto percepito sarà devoluto a scopi di Responsabilità Socie d’Impresa'
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