Così Chiara Costetti, Presidente di Consiglio di Istituto promotrici, insieme ad altri presidenti, dell'incontro che giovedì sera ha portato sindaco, assessori e rappresentanti delle forze di Polizia ad un confronto diretto faccia a faccia con le famiglie sul problema che sta attanagliando scuole e giovane. L'offensiva di gruppi di giovani dediti ad atti di violenza, bullismo, aggressioni. Un incontro, lo ricordiamo, chiesto attraverso la raccolta di 8.000 firme e che ha visto circa 500 persone riunite presso la sala della parrocchia del Gesù Redentore, al Villaggio Giardino.
Cosa fare ora?
'Mantenere ciò che per la prima volta si è creato: una interlocuzione diretta in un incontro pubblico e al tavolo in prefettura. Tra due tre mesi verificheremo ciò che i rappresentanti del comune e delle istituzioni hanno fatto. Le promesse e gli impegni devono essere tradotti in fatti e noi verificheremo che ciò succeda. Come detto dagli incontri è emerso uno scollamento che è necessario recuperare tra istituzioni e realtà, ed in particolare realtà scolastiche. Ricordiamo che se non era per la raccolta firme e per la mobilitazione, un incontro così importante non sarebbe avvenuto. Su problemi di questo genere non siamo noi che dobbiamo anticipare le istituzioni e la politica. La politica non può arrivare dopo. Auspichiamo che quei canali di dialogo e di confronto che si sono aperti e l'ascolto promesso da parte delle istituzioni vengano mantenuti'.