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'Noi difendiamo i diritti dei lavoratori, di tutti i lavoratori, vaccinati e non. In gioco ci sono questioni che vanno oltre a questa distinzione e riguardano il diritto dei professionisti che hanno speso una vita per lavorare nella scuola e oggi che rischia di essere sospesi dal lavoro e non ricevere lo stipendio per la libera scelta di non sottoporsi ad una vaccinazione su cui non vige l'obbligo'. Da Modena Francesco Clemente, presidente provinciale Anief, ribadisce la linea approvata a livello nazionale dal sindacato dei lavoratori della scuola, promotore di una sottoscrizione contro l’obbligo del certificato “verde” che verrà chiesto dal 1° settembre e le conseguenze derivanti dal mancato possesso. A due giorni dal lancio erano oltre 1000 i lavoratori che hanno deciso di aderire al ricorso contro l’obbligo del Green Pass lanciato da Anief.
In netta contrapposizione con quanto prospettato dal Ministro all'istruzione Bianchi che ieri ha annunciato sospensioni nemmeno dal quinto ma dal primo giorno, per gli operatori della scuola senza Green Pass. Punto caldo sul quale non è ancora detta l'ultima parola. I sindacati si confronteranno in settimana, in un incontro con il Ministro, spalmato nelle giornate del 24 e 25 agosto.
'Quanto sta accadendo è palesemente passibile di nullità, perché viene adottato in base all’articolo 1 comma 6 del decreto legge 106, ma in contrasto con il regolamento 953 del 2021. In Europa non c’è obbligo di vaccinazione e si puntualizza che nessuno può essere discriminato, rispetto al possesso del green pass e all’avere fatto o meno il vaccino” - sottolinea Marcello Pacifico Presidente Nazionale Anief. 'La nostra battaglia si trasforma in una lotta di difesa della libertà, dei diritti, del nostro ordinamento, della Costituzione e delle norme comunitarie”.
Certo è che in caso di ricorso la patata bollente finirebbe comunque, come già finirà, sulle scrivanie dei dirigenti scolastici tenuti a verificare applicazione del Green Pass. Anche in questo caso uno scarico di responsabilità del governo che scaricherebbe sui dirigenti gli oneri dell'applicazione di un green pass che, a seguito di ricorsi, potrebbe portare in diversi casi i dirigenti stessi in tribunale. Un rischio più che concreto se nella settimana in corso non si trovassero altre soluzioni rispetto a quelle molto, anzi sempre più restrittive, prospettate dal governo.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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