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'Lo scorso 14 ottobre, durante un normale controllo di routine ad un uomo sottoposto a detenzione domiciliare, l’equipaggio della Volante di Mirandola è stato aggredito, al punto che il capopattuglia ha riportato lesioni guaribili in 10 giorni e al povero autista è andata anche peggio, con una prognosi di 30 giorni!
L’uomo, sottoposto alla detenzione domiciliare per una vecchia condanna e successivamente agli arresti domiciliari, essendo evaso pochi giorni prima, non ha avuto nessuna remora, assieme alla sua compagna, nell’aggredire con violenza i nostri colleghi.
Ieri le due persone sono state entrambe condannate, dal Tribunale di Modena, ad un anno di reclusione per quei gravi fatti, pena adeguata e per la quale esprimiamo soddisfazione e che testimonia, di fatto, la correttezza dell’operato della Volante, fugando ogni dubbio, se mai ce ne fosse stato, sull’assurda violenza attuata dai due soggetti.
Giova, a questo punto, non solo sottolineare che quel Commissariato rimarrà, probabilmente a lungo, senza i due malcapitati operatori di Polizia, ma anche porre l’attenzione sulle continue richieste che tutto il personale della Polizia di Stato, di Modena e provincia, riceve circa i problemi di sicurezza creati anche dal clima di insofferenza, di intemperanza e di ribellione che si vivono oramai quotidianamente. Infatti, oltre all’ordinario servizio, garantito tirando la coperta un po' qua e un po' là, arrivano continuamente richieste di servizi straordinari, di presìdi fissi o contrasto mirato, come se vi fosse personale in eccesso da utilizzare sul territorio, per soddisfare le innumerevoli esigenze di questo o quel “momento storico”.
Oggi siamo, purtroppo, in un “particolare momento storico”, quello della pandemia, al quale si accompagnano le numerose richieste di controlli anti-covid, utili per contrastare la diffusione del virus, dimenticando però che il fenomeno non colpisce solo i cittadini ma anche gli operatori della Polizia di Stato. Cosicché risulta già difficile soddisfare “l’ordinario”, figuriamoci “lo straordinario” e le ulteriori aggiunte.
Eppure, molto prima della pandemia, già gridavamo: “SONO NECESSARI UOMINI E MEZZI!”.
Come se non bastasse, l’insofferenza di una sempre più larga parte di popolazione, nei confronti dei controlli di polizia, si sta rapidamente trasformando in completa intolleranza o addirittura in odio che sfociano nella “necessità” di ribellione da parte di alcuni. Ecco allora affacciarsi insistenti le bande di “baby gang”, con al seguito genitori furiosi che, invece di affrontare il problema riguardante i propri figli, si preoccupano di “accusare” di quei problemi la Polizia.
Ne consegue un aumentano di insulti, di minacce, di resistenze e violenze a carico delle Forze dell’Ordine che, ricordiamolo, quando esercitano la loro funzione rappresentano lo Stato.
Come si può pretendere che le Forze di Polizia, numericamente sempre più insufficienti, sprovviste di strumenti normativi efficaci, sprovviste di validi mezzi di contenimento fisico come il “Taser” e sempre più esposte all’assoluta indifferenza di una larga parte della politica, possano aggiungere straordinario allo straordinario?
Modena e i Comuni della Provincia vivono questi problemi in maniera sempre più drammatica, ma nonostante i nostri continui appelli c’è chi preferisce rimanere sordo, rendendo le numerose richieste delle forze politiche locali “semplici slogan” o nulla di più.
Non sappiamo se questi slogan giovino davvero a qualcuno, ma di sicuro ci rende consapevoli che la situazione sta diventando davvero insostenibile!'
Sindacato italiano unitario lavoratori polizia
Segreteria Provinciale Modena