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Mano a mano che passano i giorni e ormai le settimane da quando abbiamo documentato con immagini l'avanzare delle ruspe che stanno abbattendo il grande bosco protetto, riserva naturale, delle casse di espansione del fiume Secchia, si sono moltiplicati gli interventi su quanto sta accadendo. Un qualcosa che non ha precedenti, spiegato solo a grandi tratti in generiche note stampa da Regione ed Aipo, senza nemmeno accennare all'abbattimento di migliaia di alberi, nell'ambito dei lavori per uno dei 4 step/lotti del grande progetto dai tempi di realizzazione ancora indefiniti per il potenziamento della cassa di espansione sul fiume Secchia. Il lotto specifico riguarda il recupero di sedimenti depositati in decenni dalle piene nel bacino in linea da utilizzare per l'innalzamento degli argini della cassa. Fatto sta che per togliere i sedimenti il passaggio obbligato sarebbe quello di eliminare gli alberi che sovrastano quei sedimenti.
Cosa che doveva avvenire in una fascia limitata e definita nei pressi degli argini e che invece sta avvenendo su circa 30 ettari di superficie boschiva dove vivono anche specie protette di animali. Ed è su questi lavori che oggi è intervenuto anche Paolo Silingardi, di Alleanza Verdi Sinistra, secondo il quale Aipo si sarebbe resa responsabile di gravi inadempienze. 'Alleanza Verdi Sinistra - si legge in una nota - esprime profonda preoccupazione per le gravi inadempienze commesse dall'Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO) nell'attuazione del progetto della cassa di espansione del fiume Secchia. Nonostante le prescrizioni obbligatorie indicate nei documenti autorizzativi, AIPO non ha rispettato tre requisiti fondamentali: evitare interventi di taglio tra il 15 marzo e il 15 luglio per proteggere la fauna locale, la creazione di un'area verde alternativa prima dell'avvio dell'intervento, l'implementazione di un efficace piano di comunicazione e coinvolgimento della popolazione locale'.
Nel frattempo, sul piano del consiglio comunale, su questo punto è stata annunciata la presentazione di una interrogazione da parte del Movimento 5 Stelle con la quale si chiede conto delle ragioni sul totale disboscamento dell'area, spiegazioni sulle opere di compensazioni annunciate e tempi di realizzazione.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>