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Rispetto al 2014 la Zona a Traffico Limitato del centro di Modena si è estesa dell'8,8% ma ciò non è bastato per limitare gli accessi e soprattutto rendere il centro più vivibile, anzi sembra che il risultato sia l'opposto e ben lontano da un cuore della città libero da auto e dal traffico come molti auspicherebbero.
Questo perchè di pari passo con l'estensione della ZTL negli anni è aumentato anche il numero il numero di permessi
permanenti, temporanei e speciali di accesso. Dal 2008 al 2015 il loro numero è quasi raddoppiato, per poi mantenersi stabile intorno ai 120.000.
Dati contenuti nella versione preliminare del Piano Urbano della Mobilità sostenibile, lo strumento di programmazione che definisce le linee di sviluppo delle politiche e degli interventi per la mobilità, che da qualche anno aggiunge all'acronimo PUM la S finale per dare il timbro di sostenibilità al Piano stesso.
Una sostenibilità che sembra rimasta sulla carta. Dati che mostrano una realtà di forte traffico e congestione nel centro storico che è obiettivo dichiarato dell'amministrazione ridurre. Dati che si riflettono nella realtà del centro storico così come lo vediamo oggi.
Oltre alle auto con permesso residenti che pagano una tassa annuale per non essere sicuri di trovarlo (il parcheggio), sono i tanti permessi temporanei o speciali, o anche solo per il carico scarico delle merci. La quantità di furgoni e autocarri anche di grandi dimensioni è notevole ed impattante, frutto anche del naufragio di progetti come quello del City Porto che alle porte del centro avrebbe dovuto garantire il trasporto delle merci dirette alle attività con mezzi dedicati e non inquinanti. Ma oggi a Modena, di inquinanti, ci sono ancora i camioncini diesel che gestiscono il servizio di rifiuti porta a porta. Elementi che messi insieme non contribuiscono certo a rispondere agli obiettivi fissati sia dal piano aria della Regione sulla riduzione delle emissioni, sia dallo stesso Piano Urbano della modalità sostenibile che partendo da questi dati e con un ottica decennale dovrà portare nel corso del 2019, quei correttivi necessari in vista dell'approvazione definitiva del prossimo dicembre.
Redazione Pressa
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