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Tentato incendio aggravato e danneggiamento aggravato. Sono i reati i cui dovrà rispondere un uomo di 60 anni di Reggio Emilia, individuato come l'autore dei danneggiamenti che nelle notti del 16 e del 22 settembre hanno riguardato 51 bus prima e un bus poi, posteggiati all'interno del piazzale deposito Seta in via delle Suore a Modena. Per lui il giudice ha concesso gli arresti domiciliari con l'uso del braccialetto elettronico. I carabinieri lo hanno individuato a seguito di indagini avviate nell'immediatezza dei fatti. L'uomo è un ex dipendente della società dei trasporti, per 18 anni in servizio e licenziato nell'anno 2023 a seguito di condotte stalking ai danni di una collega con la quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale. Per questi fatti l'uomo era stato sottoposto a processo penale che si è concluso in primo grado con sentenza di condanna.
Da qui il licenziamento. Per ragioni sconosciute alle prime ore del 16 settembre, primo giorno di scuola, nel momento in cui decine di bus sarebbero usciti per la giornata di servizio, l'uomo si era introdotto all'interno del piazzale recintato dove sostano i mezzi danneggiandone 51, rendendoli inutilizzabili attraverso la rottura della chiave di accensione inserita nei cilindretti di avviamento e l'occlusione dei cilindretti con l'utilizzo di silicone.
Le indagini dei carabinieri partite da quell'episodio si erano poi estese al secondo accesso abusivo nel deposito, il 22 settembre, quando utilizzando liquido infiammabile, l'uomo diede fuoco alla fiancata di un bus provocandone l'annerimento e l'increspatura delle parti plastiche.
Solo l'intervento dei Vigili del Fuoco, allertati dalle guardie giurate in servizio nell'area limitrofe ha evitato che il bus fosse divorato dalle fiamme. Davanti al giudice, per l'uomo sono stati disposti gli arresti domiciliari e il braccialetto elettronico.
L'azienda
'A nome dell'azienda desideriamo esprimere grande soddisfazione nel vedere finalmente conclusa positivamente una vicenda allarmante e dolorosa. Porgiamo quindi un sentito ringraziamento al Comando Provinciale dei Carabinieri per l'accurata indagine condotta, i cui esiti hanno consentito alla Procura di Modena di emettere un provvedimento cautelare a carico dell'autore di atti sconsiderati e gravissimi, compiuti con l'intenzione di colpire Seta ma che - di fatto - hanno invece causato un ingente danno ad un patrimonio della collettività modenese. Come già dichiarato a suo tempo, confermiamo che quelle scellerate azioni compiute all'interno del nostro deposito aziendale configurano un vero e proprio crimine, che non trova alcuna giustificazione e che ora verrà finalmente sanzionato'. Così Alberto Cirelli e Riccardo Roat, presidente e amministratore delegato di Seta.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>