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Picchiato con calci pugni, una bottigliata sulla schiena, il setto nasale rotto: sette ragazzini contro uno, la cui colpa è stata quella di aver fatto resistenza al loro tentativo di rapinargli la bicicletta.
La vittima del pestaggio di giovedì pomeriggio in via Morane, all’angolo con via Carlo Sigonio, nella zona della nuova piazzetta dietro all’ex Amcm a Modena, è un ragazzo di 15 anni. Gli aggressori sono i componenti di una baby gang, tutti stranieri. Trasportato in ambulanza al Policlinico, dopo aver medicato gli ematomi su tutto il corpo, i medici del reparto otorinolaringoiatria hanno dovuto ricomporgli la frattura al setto nasale: la prognosi è di 21 giorni.
'Ringraziamo i sanitari del 118, del Policlinico di Modena e la Polizia di Stato - spiega il padre sui social, pubblicando il volto del figlio con naso fratturato -.
Confidiamo che questo episodio dia la giusta scossa alle istituzioni per cercare di trovare una soluzione al problema. Speriamo che gli aggressori vengano individuati e che abbiano una punizione esemplare'.
Ieri la famiglia ha presentato denuncia in questura. 'Tutto è iniziato nella nuova piazzetta dell'ex Amcm, i sette ragazzi che mio figlio non conosceva, hanno iniziato a minacciare il gruppo di mio figlio e dei suoi amici giunti sul posto con le bici da freestyle - spiega il papà del ragazzo -. I ragazzi aggrediti sono fuggiti in direzioni diverse, ma uno di loro in monopattino ha raggiunto mio figlio in via Carlo Sigonio e dopo averlo colpito con una bottigliata alla schiena ha aspettato gli altri per colpirlo fino a rompergli il naso. Mio figlio era al telefono col numero di emergenza dei carabinieri durante l'aggressione. L'arrivo dei passanti ha indotto il gruppo di stranieri a fuggire, dopo pochi metri hanno anche abbandonato a terra la bicicletta che erano riusciti a prendere a mio figlio'.
La speranza del padre è che ora i responsabili vengano individuati. 'Le ferite fisiche si rimargineranno - commenta -. Sono più preoccupato dalle conseguenze psicologiche, ora mio figlio ha paura a uscire di casa'.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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