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Striscia di sangue a Prati, elegante quartiere a pochi passi dal centro di Roma. Tre persone, due donne cinesi e una transessuale brasiliana, sono state uccise in due circostanze diverse. Ma a poche centinaia di metri l’una dall’altra e nel giro di poche ore. Con ordine: il primo caso si è registrato in via Augusto Riboty 28, dove due cinesi sono state trovate morte.
A dare l’allarme è stato il portiere dello stabile, che ha visto una delle due sul pianerottolo con i vestiti sporchi di sangue. A trovare la seconda vittima, all’interno dell’appartamento, è stata la Squadra mobile della Polizia. Mentre erano in corso i rilievi da parte della Scientifica per il duplice omicidio, un’altra chiamata è arrivata da via Durazzo, non molto distante. Qui una trans brasiliana è stata uccisa a coltellate. Gli inquirenti al momento non escludono che l’autore dei tre omicidi possa essere lo stesso.
È lo stupore, più che lo shock, il sentimento dominante tra gli abitanti. “Io non ho sentito niente- ha raccontato un professionista che lavora in uno dei palazzi che si affacciano davanti al civico 28, dove sono stati rinvenuti i cadaveri delle due donne cinesi- è strano ma evidentemente sono cose che accadono anche nei migliori quartieri: sembra di stare dentro un fumetto di Dylan Dog“. Gli fa eco una signora uscita dal portone accanto. “Io non ho mai notato nulla- sono state le sue parole- Eppure sono 25 anni che abito qui. Sembra tutto incredibile”. Stupore e sorpresa tra i vicini. Chi abita nel palazzo, però, qualcosa di strano in quell’appartamento l’aveva notato. “Che ci fosse un giro di prostitute straniere era cosa nota tra chi abita qui dentro– ha spiegato un’altra signora dello stabile circondato dalla Polizia scientifica- Di certo non ci saremmo mai aspettate quello che è successo”, ovvero un duplice omicidio, divenuto probabilmente triplice con l’altra vittima di via Durazzo, a colpi di coltello. Come un serial killer della peggior storia della Bonelli.
Redazione Pressa
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