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'Se la Regione e il Governo impongono ai bambini di vaccinarsi, allora si vaccinino anche gli adulti che stanno a contatto con loro e gli amministratori pubblici'. La proposta arriva dai Consiglieri M5S di Castelvetro e dell'Unione Terre dei Castelli attraverso un odg a prima firma Filippo Gianaroli.
'Sensibilizzare e imporre a tutti gli amministratori pubblici che sono per definizione a contatto con i cittadini e al servizio dei cittadini di vaccinarsi al fine di assicurare l’immunità di gregge, dando così il buon esempio - affermano i 5 Stelle -. Gli amministratori, in caso di epidemia, pandemia o di emergenza sanitaria, hanno il dovere di prendersi in carico le problematiche dei cittadini; quindi è opportuno che non contraggano le malattie che dovrebbero contribuire a debellare. Gli stessi Consiglieri Gianaroli, Anderlini, Muzzioli vorrebbero essere informati di una eventuale epidemia così da provvedere alle vaccinazioni nel più breve tempo possibile per continuare ad esercitare il loro mandato a favore dell’interesse collettivo.
Bisogna poi sensibilizzare affinché vengano assoggettati allo stesso trattamento sanitario tutti i soggetti e operatori che, per motivi professionali, entrano a contatto con i bambini di età da 1 a 16 anni. Il “pastore” vive con il “gregge” e se della stessa specie è soggetto alle stesse malattie'.
Una provocazione (che tanto provocazione non è) che nasce da una premessa.
'In Italia ci si ammala e si muore anche per problematiche polmonari dovute non solo alle sigarette ma soprattutto alla qualità dell’aria che la stessa Arpa considera “cancerogena”; quali sono in questo caso le azioni coercitive che vengono esercitate nei confronti degli amministratori per difendere il gregge e la “popolazione più fragile”? Non vogliamo entrare nel campo scientifico “pro-vax” vs “no-vax”, la nostra formazione scientifica ci suggerisce di evitare di proclamare “verità assolute, incontrovertibili e definitive”.
E’ un dato di fatto che molti vaccini abbiano rappresentato per la salute dell’Umanità un passo avanti enorme. Sono presenti molti vaccini con fortissime prove di effetti positivi a livello individuale e di comunità di gran lunga superiori ai possibili effetti negativi e con profilo di costo-efficacia molto favorevoli. La vaccinazione però non è una misura terapeutica preventiva, ma profilattica: sono gli individui sani che vengono vaccinati con lo scopo di cautelarsi da un’eventuale, futura malattia che peraltro nessuno sa se potrà o meno manifestarsi. I vaccini, come tutti i farmaci, hanno controindicazioni e tra queste, come i farmaci più pericolosi, l’esito. Uno dei ragionamenti che hanno sostenuto l’obbligatorietà della vaccinazione consiste nel contrapporre la salute della collettività alla salute individuale (la stessa argomentazione dei farisei per far condannare a morte Gesù!); ma se il vaccino è valido nessun non vaccinato potrà contagiare un vaccinato. Obbligare alla vaccinazione per tutelare chi non può essere vaccinato (immunodepressi, malati oncologici...) è un po’ come prelevare il sangue a chi non lo vuole donare solo perché ce n’ è bisogno, però questa pratica non viene eseguita. Donare sangue è tanto più etico quanto più sei a conoscenza di quanto puoi aiutare il prossimo; nessuno donerebbe sangue gratuitamente se sapesse che questo poi è venduto, piuttosto lo venderebbe in proprio. Vaccinarsi non è come allacciarsi la cintura di sicurezza in auto o indossare il casco in moto, la vaccinazione è un processo irreversibile nel bene ma anche eventualmente nel male. La cintura e il casco finito il tuo viaggio puoi sempre toglierli. Una fetta di popolazione consapevole e non violenta, quella più legata ai valori del pensiero critico e del rispetto dei diritti umani, ha riempito le strade arrabbiata e umiliata perché ignorata. La posta in gioco è troppo grande: la salute dei propri figli e la libertà di scelta - concludono i 5 Stelle -. Ed è incostituzionale un decreto che, per rispondere ad un picco epidemiologico sul morbillo, inserisce l’obbligo per altri vaccini che non hanno un quadro epidemiologico di necessità ed urgenza'.