Moschea a Sassuolo, l'abusato concetto di inclusività
 
  
Non lo prescrive il medico né tantomeno è scritto in Costituzione che le città industriali debbano essere in balia della criminalità e del degrado
L'altro giorno ero a Sassuolo in zona stazione e un imberbe nordafricano, forse approfittando dell'imbrunire e del fatto che ero sola in attesa del semaforo verde, mi ha strattonato per cercare di sottrarmi lo zaino.
La vicenda mi ha fatto pensare al dibattito sulla moschea che si vorrebbe far nascere in città: un agglomerato ormai irriconoscibile sotto il profilo della sicurezza, del decoro urbano, del piano regolatore.
Superficialmente, in tanti se la cavano dicendo: è una città industriale. Meno superficialmente rispondo: ergo? Non lo prescrive il medico né tantomeno è scritto in Costituzione che le città industriali debbano essere in balia della criminalità e del degrado. È piuttosto vero il contrario, giacché la ricchezza apportata dall'attività delle aziende dovrebbe essere fonte di investimenti preventivi e strutturali orientati alla vivibilità cittadina.
Difficilmente l'italiano medio va alla causa ultima di un problema: preferisce fermarsi alle cause intermedie se non ai meri effetti. A mio parere uno dei motivi principali di un tale status quo è dato dalla nostra imprenditoria: si stanno infatti assumendo massivamente non italiani tanto nelle aziende manifatturiere quanto nell'edilizia, disdegnando gli oriundi che sarebbero anche disposti a trasferirsi, checché ne dica un certo mondo 'liberal' dalla sua torre d'avorio.
La possibilità di una moschea, dunque, diventa l'arma di distrazione di massa costruita per orientare l'opinione pubblica sull'abusato concetto di inclusività. Non dimenticando che in più di un caso, tanto nel nostro Paese quanto fuori confine, tali edifici religiosi si sono trasformati in centri di propaganda anti-occidentale, con pericolose derive.
Quanti matrimoni misti ci sono stati da quando le persone che dovrebbero frequentare la moschea si sono insediate dalle nostre parti?
Basterebbe rispondere con onestà intellettuale a questa domanda per capire se muezzin e minareti debbano essere parte dell'architettura sassolese.
Invito tutti a riflettere senza alcun pregiudizio, ma con l'obiettività che la questione esige.
Caterina Campioni
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.
 
Corteo Pro-Pal a Modena, chi ha bloccato la tangenziale deve autodenunciarsi
 
Modena, perchè il sindaco non condanna il blocco squadrista della tangenziale?
 
Che bella Modena, dove chi delinque viene compreso, ascoltato, accolto...
 
Allarme sicurezza a Modena, sbagliato il silenzio del sindaco
 
Modena, via Cardarelli: perdita d'acqua da mesi. Hera non risolve
 
Caro sindaco, educare all’amore non è compito della scuola ma della famiglia
 
Modena, mio figlio multato nonostante l'abbonamento valido prepagato: non lo aveva obliterato
 
Caro Barbari, la Roccella ha perfettamente ragione: ecco perchè


 
 
 
 
 
 

