Egregio direttore,
Certi silenzi sono più rumorosi di un concerto rock.
A fronte del recente sit-in di cittadini che chiedono più sicurezza e dei numerosi episodi di violenza da parte di extracomunitari, il sindaco di Modena continua a tacere.
Preferisce intrattenersi con attori di fama nazionale, ma non con residenti che stanno lanciando da mesi un grido d'allarme, che è anche un atto d'amore verso la città: un contesto che non vogliono più vedere in balia delle aggressioni, dello spaccio, del degrado.
Dovremmo aprire un capitolo a parte circa l'accoglienza e chiederci se essa abbia funzionato, ma occorrerebbero ore, allora preferisco semplicemente domandare al primo cittadino, che di Modena non sa niente, che cosa intenda per esercizio di mandato: se una passeggiata che va a braccetto con certi bacini elettorali e ne ricambia i favori o un'opera disinteressata volta a rendere la città vivibile, decorosa, scevra dalla paura.
A questa domanda ne aggiungo un'altra: c'è una ragione particolare per cui tutta l'area di via Molza, Vittorio Veneto e limitrofe vengono lasciate al buio, con lampioni fiochi e atmosfera crepuscolare intorno alle pensiline degli autobus? A dir la verità, l'intera città è immersa in queste luci soffuse la sera, ma quelle zone, teatro di aggressioni e colluttazioni, gridano allo scandalo.
Se ogni tanto da Bologna volesse planare a Modena con la sua astronave, capirebbe di che cosa sto parlando.
Mi auguro che tutti noi cittadini perseveriamo nella richiesta di ciò che ci spetta di diritto, perché non vogliamo più sentirci ospiti in casa nostra.
Per aspera ad astra, dicevano i nostri illustri progenitori
Donatella Mambelli
Allarme sicurezza a Modena, sbagliato il silenzio del sindaco

L'intera città è immersa in queste luci soffuse la sera, ma quelle zone, teatro di aggressioni e colluttazioni, gridano allo scandalo
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