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Castelnuovo, farmacia comunale senza farmaci israeliani: così i cittadini pagano la propaganda politica

Castelnuovo, farmacia comunale senza farmaci israeliani: così i cittadini pagano la propaganda politica

L’illusione è quella di incidere sul Medio Oriente dal retrobottega di una farmacia comunale di Castelnuovo. Penalizzando i cittadini italiani


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A Castelnuovo Rangone la salute può attendere, la politica no. Con una mozione del PD la farmacia comunale sospenderà la vendita dei farmaci del colosso israeliano Teva. Si colpisce un servizio pubblico che dovrebbe restare al riparo dalle bandierine ideologiche. È il trionfo del gesto simbolico: colpire la pillola per colpire Netanyahu, anche se a pagare sono i cittadini.Teva non è un piccolo produttore straniero. È tra i giganti mondiali dei farmaci generici equivalenti, oltre che di quelli specialistici. In Italia ha quattro stabilimenti fra Lombardia e Piemonte e garantisce cure a basso costo a milioni di pazienti. Eliminare i suoi prodotti significa comprimere la libertà terapeutica, costringere i medici a riscrivere ricette già consolidate, mettere i farmacisti davanti al bivio fra obbligo deontologico e delibere municipali. Tutto questo all’ombra dell’articolo 32 della Costituzione, che tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività.Il paradosso è che in mozioni analoghe, già approvate altrove, si aggiunge la clausola: “i farmaci indispensabili prescritti resteranno disponibili”. Esistono farmaci non indispensabili, se prescritti? Non sappiamo se Castelnuovo abbia inserito lo stesso salvagente. Ma quando accade, il boicottaggio diventa una farsa: da un lato proclami “fuori Teva”, dall’altro rassicuri “ma le ricette saranno rispettate”.
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È la prova che l’atto non ha sostanza pratica, serve solo a titoli e post da condividere.Ma questi atti, se resi concreti, sono vulnerabili davanti al TAR: violano norme nazionali ed europee sulla libera circolazione dei beni, l’accesso al mercato e il principio di non discriminazione. L’effetto pratico? I cittadini non andranno al TAR, ma finiranno per rivolgersi ad altre farmacie, più rispettose dei diritti e meno inclini a fare geopolitica sugli scaffali. Ma a Castelnuovo il punto è marcare un’identità politica, a costo di trasformare la sanità in palcoscenico.L’illusione è quella di incidere sul Medio Oriente dal retrobottega di una farmacia comunale di Castelnuovo. Penalizzando i cittadini italiani. Un po’ come con gli embarghi alla Russia: quelli che avrebbero dovuto affondare in pochi mesi l’economia di Putin, mettendolo alla canna del gas.Magath
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Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul direttore della testata.  Ci sono...   

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