Green Pass Modena, assembramenti 'benedetti' e proteste 'maledette'

I cittadini senza green pass, non sorci, non evasori, non cani, ieri, guardando quella piazza, si sono sentiti ancor più soli e discriminati, impossibilitati a sentirsi parte di una comunità unita anche a fronte dell'orrore della guerra scoppiata a poche centinaia di chilometri dai nostri confini
Il Comune, in una nota ufficiale, parla di 'celebrazioni sviluppate in sicurezza, nel rispetto delle misure anti-contagio'. E' vero infatti che vi era obbligo di mascherina, ma il colpo d'occhio dall'alto (foto sopra sempre diffusa dal Comune) è stato impressionante.
L'assembramento era evidente e non basta la 'foglia di fico' dell'obbligo della mascherina per giustificare la 'benedizione' da parte delle istituzioni, soprattutto se - parallelamente - le stesse istituzioni affermano che senza super green pass gli over 50 non dovrebbero neppure lavorare in smart working (sotto il video con le frasi dello stesso Muzzarelli una settimana fa in Consiglio comunale).
Una immagine quella di piazza Grande, benedetta dal sindaco, che fa a pugni con le restrizioni che ancora gravano sui minorenni senza super green pass, ai quali viene impedito finanche lo sport all'aperto o il salire su un bus. Una immagine che fa a pugni con il divieto di lavoro per 50enni senza super green pass, uomini, donne, padri di famiglia ai quali viene tolto lo stipendio e la dignità.
Stesso dicasi per insegnanti, forze dell'ordine, medici. Ma quelle immagini di una piazza piena stracolma fanno a pugni con la condanna contro chi, in piazza, protesta contro la misura del green pass. Quasi vi fossero assembramenti buoni e assembramenti cattivi.
Eppure a Modena si festeggia. E il sindaco parla di 'momento di normalità, allegria e di comunità: quel senso di comunità che dobbiamo ritrovare fino in fondo e che ci rende più forti e consapevoli'. Una comunità dalla quale una fetta di cittadini, senza aver commesso alcun reato, è stata cacciata. Cittadini, non sorci, non evasori, non cani, che ieri, guardando quella piazza, si sono sentiti ancor più soli e discriminati, impossibilitati a sentirsi parte di una comunità unita anche a fronte dell'orrore della guerra scoppiata a poche centinaia di chilometri dai nostri confini.
Giuseppe Leonelli
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