Opinioni Lettere al Direttore

'I burocrati responsabili della caccia non si smentiscono mai'

'I burocrati responsabili della caccia non si smentiscono mai'

In merito alla decisione della Regione di aprire la caccia regolarmente domenica 17 settembre, respingendo i rilievi e le richieste delle associazioni ambientaliste rispetto alle condizioni provocate ai danni della fauna dal lungo periodo di siccità, riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Mauro Zanichelli del WWF di Modena


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'I burocrati responsabili dell’attività faunistico- venatoria non si smentiscono mai! La Caselli, pur percorsa da dubbi sulla vergognosa pre-apertura, ha deciso in fine di concederla, non perché esistesse qualche motivazione a favore, ma semplicemente perché NON poteva non concederla. Avrebbe costituito un precedente per le prossime stagioni. E sai che polemiche! Meglio lasciar stare tutto e fregarsene delle condizioni della fauna.L'assessore Interpreta poi male, o ignora, l’articolo 2 della legge 157/92. Infatti cita iniziative come la eventuali riduzioni di orario venatorio a risarcimento dei danni da siccità che, per una corretta conservazione, non significano nulla. Di moratoria neanche a parlarne!  

A proposito poi dell’apertura ufficiale del 17 settembre pare alla Caselli, supportata (guarda caso!) dalla Montalti e da Molinari del PD, che le recenti piogge abbiano risolto i problemi di mesi di eccessiva siccità. Questo lo suggerisce forse l’ARPAE ( che non si interessa di fauna!), non l’ISPRA ( organo statale deputato alla fauna!), delle cui competenti raccomandazioni, purtroppo solo con valore consultivo, non vien tenuto conto. In autunno stanno arrivando le specie migratorie e troveranno un ambiente stremato, con risorse alimentari ridotte, e saranno ancor più facile preda dei cacciatori.

Le specie in decennale sofferenza continueranno ad essere perseguitate con l’ipocrita riduzione del numero dei capi da abbattere o il falso richiamo alle caccie tradizionali.
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Una logica perversa questa. Più calano gli esemplari in natura, meno se ne possono cacciare. Qual è quindi il limite di consistenza oltre il quale si rischia l’estinzione? A quando una moratoria sulle singole specie in difficoltà? Nessuno lo dice. Malgrado i ripetuti tentativi del WWF e delle altre associazioni protezionistiche, impossibile riflettere seriamente sulla legge 157/1992, che pur avendo posto fine all’indiscriminato massacro dei decenni precedenti ora, dopo quasi trent’anni e le mutate condizioni ambientali e faunistiche, dovrebbe essere ripresa per un serio esame sulle specie cacciabili e sulle mutate condizioni ambientali.

Per tentare finalmente una pratica venatoria davvero sostenibile. Esistono studi molto seri e raccomandazioni a livello europeo su questo problema, ma ancora si preferisce ignorarli per continuare, a scanso di problemi, il burocratico e ripetitivo rinnovarsi annuale del calendario venatorio. Leggo che il sig. Delmonte della Lega, altro partito notoriamente interessato all’ambiente, che pare vivere in una sorta di paesaggio finlandese-padano, circondato da specchi d’ acqua, concorda con la Caselli. Forse non sa che molti di quei laghi o campi allagati artificiali servono quali richiami per la caccia agli anatidi.
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L’acqua c’è, forse abbondante, solo per quello scopo. Siamo sempre lì'

Mauro Zanichelli -  WWF Modena

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