Gentilissimo direttore,
Che il problema sicurezza a Modena si stia acuendo è un dato di fatto. Che una delle sue maggiori cause sia la presenza eccessiva di stranieri è altrettanto lapalissiano. Che si soffra di amnesia un po' meno, però, allora sblocco qualche ricordo.
A fronte di circa cinque milioni di disoccupati italiani (da generazioni) e di tredici milioni sulla soglia di povertà non si vede perché i nostri imprenditori continuino a preferire manodopera proveniente da oltre confine a quella autoctona, così creando un forte squilibrio sociale. Degli assunti, il maggior numero appartiene a culture che transigono molto poco sull'integrazione, parolina magica ormai citata a ogni piè sospinto quando si vuole coprire una certa inconsistenza istituzionale e culturale. Le nuove generazioni, figlie della suddetta manovalanza, non assorbono nulla dei nostri valori se non qualche scarpa da ginnastica e jeans strappato. Per il resto, rimangono nei loro crocicchi, non ritengono la scuola uno strumento di riscatto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Alla luce di questo, criticare l'assessore Camporota e l'attuale esecutivo comunale, che fanno innegabilmente acqua, diventa uno specchietto per le allodole, perché se non si va a monte del problema, non lo si risolverà mai. Ecco perché sono profondamente convinta che se non si instaura un dialogo con l'imprenditoria locale navigheremo sempre a vista, con il serio rischio di affondare.
Se qualcuno ha prove che possano confutare la mia tesi, sono aperta al dibattito, ma mi piacerebbe che quest'ultimo si aprisse con onestà intellettuale.
La ringrazio per l'attenzione che vorrà riservarmi.
Cordialmente
Teresa Campanini - Modena
Modena, perché i nostri imprenditori preferiscono la manodopera straniera?

Se non si instaura un vero dialogo con l'imprenditoria locale navigheremo sempre a vista, con il serio rischio di affondare
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