Terra dei Padri appoggia Francesca Albanese: 'Respingiamo la criminalizzazione della resistenza Palestinese'

'Non usa metodi diversi da quelli utilizzati dagli eserciti di liberazione anticoloniale che hanno operato nel secolo scorso dall’Algeria all’Angola'
Nel contesto di una cerimonia che fa onore alla città di Reggio per il riconoscimento dato a questa coraggiosa donna che da anni si batte per descrivere la reale situazione dei Territori occupati e della popolazione perseguitata dall'occupazione israeliana e dal massacro sistematico, dobbiamo rilevare la frase infelice o almeno incompleta del sindaco Marco Massari, il quale aveva accennato alla necessità di 'liberare gli ostaggi per avviare il processo di pace'. Va ricordato che ci sono stati già 3 scambi tra ostaggi israeliani e detenuti palestinesi che languono nelle carceri israeliane senza processo, sono circa 10.000 e molti di loro sono minorenni, un semplice provvedimento amministrativo è sufficiente per tenerli in carcere duro, senza contatti con l’esterno, anche Amnesty International ha contestato alle autorità israeliane queste detenzioni illegali. Questi scambi hanno portato alla liberazione di 25 ostaggi e più di 1000 detenuti palestinesi, poi Nethanyau ha bloccato tutto e un mese fa ha addirittura bombardato il Qatar che ospitava una sessione di trattative per sbloccare proprio la situazione degli ostaggi, trattative che erano state richieste, almeno formalmente anche dall’amministrazione americana Per questo motivo riteniamo che la frase del sindaco sia stata inopportuna, considerando che, come ha poi ribadito la stessa Albanese, la pace non abbia bisogno di condizioni, la campagna di sterminio della popolazione palestinese deve essere fermata subito, a prescindere dalla liberazione degli ostaggi che è ostacolata in primis dallo stesso governo israeliano. Non si può accettare come fatto normale il genocidio inflitto come rappresaglia contro la popolazione civile, per punirla a causa di una azione cruenta commessa dalla Resistenza Palestinese il 7 ottobre 2023, Hamas insieme agli altri gruppi.Ricordiamo che lo stesso Movimento di Resistenza ha scritto nei propri documenti resi pubblici che è pronto ad accettare un’inchiesta internazionale sui fatti del 7 ottobre e a punire chi tra i propri miliziani fosse riconosciuto colpevole di crimini contro i civili, sempre alla luce di questa inchiesta che è auspicata dalla stessa Resistenza. Chi ha rifiutato qualsiasi indagine imparziale, come sempre, è stato il governo israeliano, anche perché verrebbe messo in evidenza che molti dei civili israeliani uccisi sono state vittime del fuoco dell’IDF che ha applicato la cosiddetta Direttiva Annibale che prevede un fuoco indiscriminato sui nemici, anche per impedire loro di catturare prigionieri.E’ molto importante ricordare come la Resistenza Palestinese abbia fatto una scelta ben precisa da vari anni, quella di non compiere azioni di guerra al di fuori dei territori occupati, questo segna una grande differenza con i gruppi che negli anni 70 e 80 organizzavano attentati in Europa ed altrove, prendendo di mira obiettivi israeliani o giudicati contigui, un motivo in più per rifiutare una criminalizzazione che non tiene conto della realtà e delle modalità con qui questi gruppi operano Se ci sono ostaggi in questo contesto non sono soltanto quelli israeliani ma è l'intera popolazione palestinese, di Gaza e della Cisgiordania che è ostaggio delle forze di occupazione israeliane. Le norme internazionali condannano l'occupazione dei territori palestinesi e legittimano le azioni dei gruppi di resistenza all'occupazione, che piaccia o meno all'occidente ed a quanti sono schierati con il governo stragista del criminale Netanyahu, ricercato dalla Corte di Giustizia per Genocidio.Vorremmo ricordare che il progetto coloniale di Israele è stato rigettato e condannato da 150 paesi del mondo e le misure di pulizia etnica e di sterminio sistematico della popolazione suscitano orrore in tutte le persone civili. Come italiani siamo oltremodo indignati per il sostegno diretto o indiretto che il nostro governo (e quelli precedenti) ha fornito allo Stato di Israele ed ha coperto i suoi crimini, rifiutando anche il riconoscimento dello Stato palestinese e l'applicazione di una tregua richiesta alle Nazioni Unite.Riteniamo che vada respinta la criminalizzazione della resistenza Palestinese che non usa metodi diversi da quelli utilizzati dagli eserciti di liberazione anticoloniale che hanno operato nel secolo scorso dall’Algeria all’Angola, oggi nessuno si sognerebbe di chiamarli terroristi, pur considerando che gli atti violenti che coinvolgano civili vadano SEMPRE condannati e stigmatizzati.Vogliamo però ricordare le parole del capo del FLN Algerino che rispose ad un giornalista francese che gli chiedeva conto degli attentati compiuti nei quartieri europei della capitale” Dateci la vostra aviazione e la vostra artiglieria e noi rinunceremo alle nostre bombe nei bar”, parole amare ma che hanno tutt’ora un grande valore storico e che testimoniano che Pace e giustizia sono realtà indissolubili.
Speriamo che la pressione internazionale riesca ad avere la meglio sulla volontà di sterminio, praticata dal governo israeliano e siamo fiduciosi che alla fine sarà la resistenza palestinese a a prevalere ed il progetto coloniale di Israele verrà sconfitto, come accaduto nelle altre lotte di liberazione sopra citate.
Circolo La Terra dei Padri
Grazie del contributo. Il nostro si vanta di essere un giornale plurale e volentieri diamo spazio a tesi difformi e alternative. Detto questo, elevare il movimento islamico Hamas a una forza eroica di Resistenza, fatto che ovviamente il Movimento autorivendica e cosa che in questa lettera viene esplicitata ma che Francesca Albanese ha detto in modo più velato, credo non solo che sia pericoloso e sbagliato, ma che dia forza ai sostenitori della necessità di non combattere e anzi di sostenere la strategia orrenda e genocida del premier israeliano. Al di là delle opinioni diverse, però, a livello politico e metodologico, questo 'fraintendimento' è alla base di quanto accaduto al Teatro Valli di Reggio. Se venisse esplicitata in modo chiaro da parte di Francesca Albanese la tesi espressa in questo intervento, parificare il Terrorismo di islamico Hamas alla Resistenza di un popolo, credo onestamente che si sarebbero cancellate cerimonie e onorificenze da parte di compassate amministrazioni comunali e credo anche che buona parte dei sostenitori della causa palestinese smetterebbero di riconoscere in lei una 'leader'.
Giuseppe Leonelli
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