Arrivando a mettere in discussione anche le tradizionali ONG bollate come espressione di un 'assistenzialismo da Salvatore Bianco anni ’60'. 'Glielo dico, smettetela di costruire pozzi in Africa. L’Africa e la Palestina non hanno bisogno di carità. Hanno bisogno che si faccia giustizia, a partire dai nostri Paesi. Le ONG devono smettere di rattoppare le conseguenze dell’oppressione e cominciare a contrastare i governi che la rendono possibile'. Albanese ha poi elogiato le organizzazioni che portano gli Stati davanti ai tribunali, citando casi in Inghilterra, Norvegia e Olanda, e il recente coordinamento italiano di 'Giuristi e Avvocati per la Palestina', nato quest’anno e a suo parere 'uno dei punti più alti dell'avvocatura italiana'.
Sostegno alla Flotilla: 'Non porta solo aiuti, ma rompe l’assedio'
Altro passaggio carico di significato politico è arrivato quando Francesca Albanese ha affrontato il tema della Flotilla. 'La Flotilla non è un’operazione logistica. È una parte di umanità in movimento. È la nostra parte migliore, quella che si rifiuta di accettare il genocidio in corso. Non vogliono solo portare aiuti: vogliono sfidare un sistema di impunità globale e forzare un blocco facendo quello che gli Stati non fanno'. Secondo Albanese, la Flotilla ha subito attacchi documentati da parte di droni israeliani tra la Tunisia e Creta.
'I governi non stanno facendo nulla per rompere l’assedio. Eppure il diritto internazionale ci obbliga a inviare navi militari cariche di aiuti umanitari. Siamo di fronte a una tragedia di proporzioni immani, e l’unica risposta è la repressione della solidarietà'.
Albanese ha criticato la retorica mediatica e istituzionale sulla Palestina e su Hamas. 'Sento solo ripetere Hamas, Hamas, Hamas. È una demonizzazione sistematica che serve a riscrivere la storia, come si è fatto con l’America Latina. I palestinesi non sono mostri: stanno solo cercando di sopravvivere'.Gi.Ga.