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Il delirio di Francesca Albanese col Tricolore sulle spalle: 'Hamas sta animando una rivoluzione globale'

Il delirio di Francesca Albanese col Tricolore sulle spalle: 'Hamas sta animando una rivoluzione globale'

Un approccio talmente estremo da negare i fatti e da fare il gioco di chi nega il genocidio a Gaza e di chi giustifica la turpe strategia bellica israeliana


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'Non bisogna giustificare i terroristi di Hamas, ma capirli e chiedersi cosa vogliono e cosa chiedono: la Storia si ricorderà che sono riusciti a portare la Palestina al centro della discussione, stanno animando una rivoluzione globale, che ci sta facendo pensare a chi siamo noi'. Queste parole pronunciate da Francesca Albanese al Teatro Valli di Reggio Emilia, col Tricolore sulle spalle e con il saluto delle massime autorità locali, lasciano sbigottiti. Il video (sotto) è lì a testimoniarle, perchè altrimenti difficilmente ci si potrebbe credere. Parole che vanno ben oltre il modo con cui la stessa Albanese ha umiliato l'ingenuo sindaco Massari, ridendogli in faccia, aizzando con smorfie il pubblico e trattandolo alla stregua di un infante ('ti perdono ma no dirlo mai più' - gli ha detto). Un primo cittadino che, dopo aver condannato il genocidio, si è macchiato della immane colpa di aver auspicato la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas.
Non c'è spazio per la complessità, per la fotografia delle responsabilità e per i distinguo nella narrazione della nuova capopopolo della sinistra Pd. L'Albanese taglia la realtà con la accetta e se ne vanta pure, dicendosi orgogliosa di essere divisiva.
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Ma in realtà questo approccio giacobino non cela purezza, bensì totale mancanza di senso critico e di libertà intellettuale. Un approccio talmente estremo da negare i fatti e da finire per fare il gioco di chi nega il genocidio a Gaza e di chi giustifica la turpe strategia bellica del primo ministro israeliano. Una figura così caricaturale da sollevare i dubbi sul fatto che forse stia volutamente facendo il gioco di chi vuole sostenere a prescindere la volontà di sterminio di Israele, un sorta di cavallo di Troia per depotenziare il fronte civile che sta nascendo in Italia e in Europa.

Ma al di là di retropensieri machiavellici, rimbombano ancora chiare e forti le parole di questa donna ammantata dal Tricolore che invita a capire i terroristi e li indica come nuovi eroi di una rivoluzione globale. Non si può chiedere loro di liberare gli ostaggi, non si può condannarne l'operato, per la Albanese, che cita completamente a sproposito un gigante del pensiero ascetico come Tiziano Terzani, i terroristi 'vanno capiti', 'passeranno alla Storia'.
Il mite sindaco di Reggio Emilia ha assistito a questa scena balbettando qualche parola, giustificandosi per non essersi unito al comizio, auspicando una unità che non si capisce dove possa nascere, e così -
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mentre egli veniva coperto da fischi e insulti - Francesca Albanese è uscita dal teatro come una nuova eroina tra gli applausi del pubblico.
Eppure quel pubblico, per quanto numeroso, rappresenta una infinitesima parte dell'opinione pubblica che crede - giustamente - nel genocidio che sta compiendo Israele. Una opinione pubblica che però sa benissimo che la denuncia della Verità non può tacere altre Verità e non può piegare i fatti in base alle proprie tesi precostituite. Il terrorismo non può essere né capito né tantomeno lodato e se non si parte da qui ogni battaglia perde valore. E' la radicalizzazione senza ideologia, senza un pensiero strutturato, un estremismo - di destra o sinistra poco importa - che parla alla pancia e che si gonfia coi cori da stadio e con la richiesta di autografi. Figure come la Albanese, peraltro protagonista assoluta al Festival del giornalismo investigativo di Modena (finanziato con 150mila euro di soldi pubblici), fanno leva sull'istinto e finiscono per svilire anche la più nobile delle cause. Il Pd emiliano e nazionale ancora non l'ha capito, l'ha capito benissimo il governo Meloni che su tesi improponibili come quella della Albanese costruisce il suo fortino negazionista rispetto all'orrore in atto a
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Gaza.
Giuseppe Leonelli
Foto dell'autore

Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato vicedirettore...   

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