Opinioni Il Punto

Consegnare Aimag a Hera: la vera ossessione del Pd emiliano

Consegnare Aimag a Hera: la vera ossessione del Pd emiliano

Ogni dieci anni lo ripropone, con la stessa certezza che il territorio eseguirà senza fiatare. Con le stesse delusioni. Si partì nel 2009


3 minuti di lettura

Spazio ADV dedicata a Tradizione e sapori di Modena
Spazio ADV dedicata a Società Dolce: fare insieme
Il Pd emiliano ha un’ossessione: consegnare Aimag a Hera. Non è un progetto, è un mantra. Ogni dieci anni lo ripropone, con la stessa certezza che il territorio eseguirà senza fiatare. Con le stesse delusioni. Nel 2009 tocca a Enrico Campedelli, sindaco di Carpi. L’idea era di vendere tutto, ma la piazza non approva e si ripiega su un 25% - che fa da cavallo di Troia e garantisce due pesanti poltrone in CdA. Alla presentazione ufficiale a Carpi, con Tomaso Tommasi di Vignano a benedire l’operazione, le assenze parlano più delle presenze: mancano Giuseppe Schena, sindaco di Soliera, e Massimo Michelini, presidente di Aimag e politico di lungo corso. Segnale che l’unità era incrinata.
 

Sette anni dopo, 2016: stessi nomi, parti invertite. Schena, divenuto presidente della Fondazione Cassa Carpi, propone il concambio delle 'sue' quote Aimag con Hera. Doveva servire a superare i tentennamenti del sindaco Alberto Bellelli, intenzionato a sua volta a cedere ma impaurito dal referendum sull'acqua pubblica. Sullo sfondo l’ombra lunga di Davide Baruffi, regista del partitone modenese e oggi regionale. A bloccare tutto arriva Simone Morelli, vicesindaco e delegato alle nomine da Bellelli – fra le quali proprio la presidente di Aimag, Monica Borghi.
Spazio ADV dedicata a Paolo Ventura
Morelli si fa forte della vicinanza con il vescovo Cavina e con Campedelli, bisognoso del suo appoggio politico. La Fondazione boccia, Schena perde la poltrona, Campedelli ne diventerà vicepresidente, Baruffi metabolizza in attesa di tempi migliori.
 

Il tempo arriva con Daniela Depietri. La segretaria PD parte da lontano e costruisce il puzzle pezzo dopo pezzo: Paola Ruggiero entra in Aimag, prima nel CdA e poi come presidente. Non è solo un profilo tecnico, è una scelta politica. Vicina alla Depietri - con la quale condivide la passione per Bella Ciao - già candidata Dem a Carpi nel 2019 e moglie di Valter Caiumi, ex presidente di Confindustria: un incrocio perfetto tra nostalgia, partito e potere economico. La figura chiave per riaprire il dossier Hera.
 

Il rilancio avviene nel 2024. A Carpi non c’è più un sindaco PD ma Riccardo Righi, civico in apparenza e Dem inside. È lui a sottoscrivere “a nome di tutti i Comuni soci”, il 26 settembre, la PEC che incarica il CdA di Aimag a trattare con Hera. Mandato cruciale, eppure senza copertura politica: nessun programma elettorale lo prevedeva, nessun consiglio comunale lo ha deliberato. Una scelta calata dall'alto. Da chi?
 

Ma la macchina perfetta si inceppa ancora una volta.
Spazio ADV dedicata a Società Dolce: fare insieme
Subentrano i primi dubbi, l'operazione è troppo arzigogolata e i numeri incomprensibili. In primavera le crepe diventano voragini: i comitati spingono, a Monza iniziano i processi per A2A, Righi non si fida più, chiede a sua tutela pareri a esperti che gli consegnano testi pieni di distinguo. Qualche sindaco si sfila, la Corte dei Conti stronca l’operazione, i consiglieri prendono coscienza, è fuga generale. Depietri prova a arginare: per cinque giorni cerca almeno di ottenere un comunicato comune per le Terre d’Argine. Ma Novi ne resta fuori. Così rimane sola, a difendere un disegno indifendibile. Gli stessi settimanali di riferimento si sfilano e Righi, che aveva messo firma e faccia sull'operazione, resta senza scudo politico e mediatico.
E l’ossessione Hera, che da quindici anni divora il partitone, mostra l’altra faccia: un PD che non dirige più, ma arranca dietro agli eventi.
 

Magath
Foto dell'autore

Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul direttore della testata.  Ci sono...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Articoli Correlati