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Corte dei conti stronca il piano Aimag-Hera: ora tirare dritto è un rischio enorme per i consiglieri comunali

Corte dei conti stronca il piano Aimag-Hera: ora tirare dritto è un rischio enorme per i consiglieri comunali

La verità è che l’operazione Aimag–Hera è nata zoppa. Politicamente ingarbugliata, finanziariamente fragile, giuridicamente dubbia


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La Corte dei conti ha clamorosamente bocciato l’operazione Aimag–Hera (qui la delibera integrale), ideata e sponsorizzata in primis da Riccardo Righi, sindaco di Carpi, e da Paola Ruggiero (nella foto), presidente vicina alla segretaria carpigiana del PD Daniela Depietri. L’ha fatto con un parere che mette in fila gli stessi nodi che erano già emersi nel dibattito pubblico. Quelli che abbiamo spesso anticipato e documentato: la distanza fra un bilancio Aimag in buona salute e la narrativa della crisi; l’ombra lunga dell’Antitrust che parlava di “controllo esclusivo”; l’ambiguità fra capitale pubblico e governance privata; il dubbio mai chiarito sulla necessità di una gara; le alternative mai davvero considerate. Ora tutto questo non è più soltanto materia di analisi o di politica: è il cuore di un giudizio tecnico della magistratura contabile.
 

La Corte non si è fermata qui. Ha detto che l’operazione manca di una motivazione analitica, che la convenienza economica non è stata dimostrata, che le alternative non sono state esplorate. Ha parlato di carenza istruttoria, di contrasto con i principi di efficienza ed economicità. Ha ricordato il precedente di A2A – quello che il Consiglio di Stato stoppò proprio per mancanza di gara – spiegando che anche qui il meccanismo dell’aumento di capitale con conferimenti in natura non basta a eludere il principio della concorrenza.
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Tradotto: non basta la retorica dei sindaci e la pomposità dei pareri acquisiti per dire che si può fare: serve un fondamento giuridico e finanziario che evidentemente non c’è.
 

Eppure – e qui sta il paradosso del Tusp – i Comuni potrebbero andare avanti lo stesso (qui). Il parere della Corte non è strettamente vincolante: basta che i Consigli comunali approvino una nuova delibera motivata, che pubblichino le ragioni per cui si discostano dai rilievi e che si assumano in pieno la responsabilità della scelta. Tecnicamente la strada resta aperta. Politicamente e giuridicamente, però, diventa una mulattiera disseminata di trappole.
 

Perché chi procede contro un parere così severo si espone a ricorsi al Tar, a possibili rilievi comunitari, a responsabilità erariali per danno ai Comuni soci. Dirigenti e sindaci, assicurati, possono pensare di esporsi. Ma i consiglieri comunali?
 

La verità è che l’operazione Aimag–Hera è nata zoppa. Politicamente ingarbugliata, finanziariamente fragile, giuridicamente dubbia. Finché lo dicevano i comitati si sentivano gridolini di scherno. Ma ora lo certifica la Corte dei conti. E chi deciderà di tirare dritto dovrà avere il coraggio di spiegare ai cittadini che lo farà nonostante tutto – nonostante le regole, nonostante i rilievi, nonostante i rischi.
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Perché se è vero che la politica può forzare la mano, resta altrettanto vero che la realtà presenta sempre il conto.
 

E non sarà leggero.
Magath
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Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul direttore della testata.  Ci sono...   

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