C'è davvero stato qualche errore di progettazione o di esecuzione? C’è forse la necessità di rimettere mano a quanto realizzato?
02 luglio 2025 alle 18:40
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In via Roosevelt qualcosa deve essere andato storto. Perché, come si vede benissimo a occhio nudo e dalle foto, la piattaforma centrale in cemento armato e autobloccanti è più bassa di decine di centimetri rispetto al piano stradale. A mio parere c’è stato qualche errore di valutazione nella progettazione o nella realizzazione. E non si capisce come si potrà colmare quel dislivello. Per me è assolutamente impossibile che la soluzione per appianare il dislivello sia “fresare” la strada portandola all’altezza (alla bassezza) del nuovo manufatto in cemento: si tratterebbe di togliere decine di centimetri di asfalto dalla strada esistente, piena di tombini. Oltre all’immensità del lavoro che ne deriverebbe, la strada così potrebbe restare senza fondo e non reggere più il carico degli automezzi di passaggio. L’altra sera, durante il dibattito in consiglio comunale, di questo tema non se ne è parlato affatto. Come non ne vediamo traccia nel resoconto dell’incontro di ieri con i commercianti. Ma questo, a mio avviso, è il punto che più di tutti necessita di chiarimenti: c’è davvero stato qualche errore di progettazione o di esecuzione? C’è forse la necessità di rimettere mano a quanto realizzato? E se così fosse, quali sarebbero i tempi necessari?
E soprattutto: chi è che paga i nuovi lavori? Sono queste le domande che andavano fatte a Riccardo Righi in consiglio comunale. Oltre a chiedergli come mai, in questi mesi, nessuno si sia accorto di questa situazione. Ma il dibattito s’è avviluppato sulla bellezza del progetto, o sulla sua bruttezza, e sui ristori – che poi abbiamo visto che non ci saranno. Tante belle parole e tanta politica, ma nessuno dei consiglieri, dei dirigenti e degli amministratori che sia andato in cantiere a vedere l’ovvio. Roberto Benatti
Redazione Pressa
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