L’escalation di ogni tipo di violenza che si sta registrando in città di giorno e di notte non solo nelle zone off-limits come il Novi Sad, il XXII Aprile, la Sacca, la Crocetta, la stazione ferroviaria, quella degli autobus, i condominii Costellazioni, Rnord, in viale Crispi, nei giardini Ducali, dove la fanno da padrone sbandati, tossicodipendenti, spacciatori, immigrati senza fissa dimora, nullafacenti, dimostra nei fatti il fallimento delle amministrazioni comunali che si sono succedute dalla Liberazione ad oggi, sempre dirette da sindaci e da maggioranze prima del Pci, poi dei Ds e ora del Pd, che ha visto la politica del ‘buonismo e dell’accogliamoli tutti’, trasformarsi in un boomerang caratterizzato da immigrazione incontrollata, pressapochismo, superficialità e negazione della evidenza con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
“Modena sfigurata dal degrado”, è stato detto da più parti, abbandonata a se stessa, con problemi affrontati con sufficienza e a volte con fastidio da sindaco e assessori, che ha fatto emergere l’incapacità o la mancanza di volontà politica di porre mano con idee, iniziative e decisione concrete ad una situazione divenuta “emergenza sociale”. Un fallimento delle amministrazioni di sinistra che si sono succedute ininterrottamente dal 1945 ad oggi che si sono dimostrate impotenti e che hanno fatto di Modena un ‘ostaggio’ al degrado e all’insicurezza in centro storico, nelle periferie, davanti alle scuole.
Mentre i modenesi per il loro passato, per la loro cultura e la loro fantasia creativa e capacità produttive, non lo meritano e chiedono e pretendono una città sicura, organizzata e tranquilla e non l’immobilismo amministrativo e la mancanza di idee e di programmi e progetti conseguenti e coerenti.
Lo slogan “Modena è una città attiva, sicura, progredita, accogliente ed inclusiva nella quale tutto
Cesare Pradella
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