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'Cispadana, dal Comune di Mirandola ancora una soluzione pasticciata'

'Cispadana, dal Comune di Mirandola ancora una soluzione pasticciata'

'L'errore di fondo fatto nel 2006 fu di avvallare una infrastruttura non al servizio del territorio ma al servizio di un progetto avulso dal contesto'


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Lo scorso 27 aprile in Consiglio Comunale a Mirandola si è parlato di Cispadana e ancora una volta la maggioranza ha perso l’occasione, dopo 12 anni, di affrontare seriamente e compiutamente le ragioni dello stallo della infrastruttura, in tutte le sue possibili varianti, Cispadana.

L’errore di fondo fatto nel 2006 fu di avvallare una infrastruttura non al servizio del territorio attraversato ma al servizio di un progetto avulso dal territorio stesso e influenzabile da dinamiche che non i Comuni, non la Regione ma neanche lo Stato erano in grado di contrastare. La trasformazione radicale, che già si intravvedeva ampiamente nel 2006 e che in questi dodici anni si è fatta definitiva, del modello trasportistico che avremo da oggi e per almeno un altro mezzo secolo nel resto del mondo o perlomeno nei mari che toccano l’Italia e nel resto dell’Europa continentale.

Il documento votato dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Mirandola con cui si tira per la giacca la Regione è la palese incapacità della politica locale di avere una propria autonoma elaborazione trasportistica ma soprattutto, spezzo una lancia in favore della Regione, di assumersi le proprie responsabilità sulle scelte fatte dal 2006 in poi dimenticandosi che nella Conferenza
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dei Servizi del 2011 furono proprio i Sindaci, molti dei quali lo sono ancora oggi, a dare un consenso preventivo a priori ad un progetto autostradale non ancora definitivo nel quale vi era una sistematica sottovalutazione delle problematiche progettuali, lo ha messo nero su bianco la stessa Commissione VIA del Ministero con 200 prescrizioni, al punto che la stessa Regione non è in grado, oggi, di risolverle. Sono gli stessi Sindaci che negli anni hanno divulgato il “verbo” del Project  financing come la soluzione finanziaria per realizzare l’intera tratta autostradale e ora sono gli stessi che, in assenza di finanziamenti certi, chiedono soluzioni pasticciate come la “bretellina” e, se questo non bastasse, ingannano ancora una volta i cittadini equiparando la possibile Cispadana urbana alla attuale Canaletto. Tutto questo è ridicolo e lo sanno bene.

A questa classe dirigente e alla sua maggioranza non si chiedono chissà quali giravolte di posizione ma semplicemente di ripensare a cosa è oggi, ma lo era anche ieri, veramente utile e conveniente al territorio nel suo complesso e al sistema produttivo in particolare. Se nel contempo venisse data un po’ di attenzione al tema ambientale sarebbe molto gradito.

Silvano Tagliavini del Coordinamento cispadano NO autostrada.

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