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Francamente: in strada come in guerra?

Francamente: in strada come in guerra?

Tra ciclisti senza fanali, giovani spavaldi e anziani incerti


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Oggi, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB), promuove, a Modena, una biciclettata volta a sensibilizzare i ciclisti all’uso dei fanali; l’iniziativa, infatti, si chiama “mi illumino di più”. Dopo aver dato i giusti meriti ai promotori ed aver lanciato un invito a partecipare, è necessaria qualche riflessione.

I CICLISTI: ma c’è bisogno di ricordare loro che a girare di notte senza luci si rischia la pelle e, magari, si provoca qualche grave guaio all’incauto investitore? Se è così, (e infatti lo è) siamo proprio messi male…

I FABBRICANTI: ma che senso ha immettere sul mercato dei mezzi mancanti di alcuni accessori che,  secondo il codice, sono necessari?

IL MINISTERO: perchè le auto devono essere messe in commercio col clacson ed i fanali e le bici senza?

IL CODICE DELLA STRADA: come mai, nell’ultima stesura, ci si è dimenticati di riportare la sanzione per i ciclisti che girano di notte senza fanale?

IL NUOVO CODICE: perché non mette l’obbligo al costruttore per il campanello ed i fanali? Ed il sequestro del mezzo per chi gira senza?  

GLI AGENTI DEL TRAFFICO: Perché non applicano l’unica “sanzione” attualmente prevista?
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Quella di appiedare.

 L’occasione è comunque buona per ripassare alcune norme che vengono ormai abbondantemente trasgredite. Ma veniamo prima ad affrontare un tema molto delicato, quello degli:

 ANZIANI ALLA GUIDA-PATENTE SI O PATENTE NO?: Incomincio con questo argomento che mi ha coinvolto personalmente quando, quest’estate sono andato a recuperare l’automobile di un novantenne (a cui avevano rinnovato da poco la patente) che si era perso in una città. Cosa fare quando le persone incominciano a perdere attenzione e, a volte, anche lucidità? Dare ancora la patente o toglierla del tutto, in una società che è ormai fatta su misura dell’automobile? A darla si rischia di mettere in pericolo tante persone; a toglierla, si pregiudica gravemente l’autonomia della persona

Non tutti lo sanno, ma sono previste possibili limitazioni a seconda della condizioni oggettive di salute e di capacità cognitiva, con l’ipotesi di divieto di percorrere le autostrade, di viaggiare di notte, di portare passeggeri, oppure con obbligo di percorso limitato o di limitata velocità di guida.

Quante di queste limitazioni vengono imposte al momento del rinnovo?

Eppure costituirebbero una buona soluzione per non privare gli anziani dell’uso dell’auto e, al contrario, per non metterli in strada con pericolo per sé e per gli altri.

 CINTURE DI SICUREZZA-I DATI PREOCCUPANTI DI MODENA: Secondo una rilevazione della Polizia Municipale di Modena, il 17% degli automobilisti non usa le cinture di sicurezza.
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Una enormità; si sta facendo un’azione forte di contrasto?  O le solite ed inutili campagne informative?

PEDONI-ATTRAVERSAMENTI SICURI?: Ecco cosa prevede il Codice: 'Quando il traffico non e' regolato da agenti o da  semafori,  i conducenti  devono  fermarsi  quando  i   pedoni   transitano   sugli attraversamenti  pedonali.  Devono  altresì  dare   la   precedenza, rallentando e all'occorrenza fermandosi, ai pedoni che  si  accingono ad attraversare sui  medesimi  attraversamenti  pedonali”.     Succede? Cosa si fa per migliorare la situazione?

AREE PEDONALI-APERTE A CICLISTI E INVALIDI: “Area pedonale: zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie……..”. Quindi, in piazza Grande, piazza Roma, ad esempio, possono girare, oltre ai pedoni, i ciclisti e le auto degli invalidi (5.000 a Modena).

I CICLISTI-ANCHE AFFIANCATI IN DUE: “I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e
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proceda sulla destra dell'altro”.

Insomma, c’è ancora molto da fare sia sul piano della educazione, che della prevenzione, che della necessaria sanzione.

Franco Fondriest

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