La Madonna di Fatima e gli scenari della Guerra

Dunque, Papa Francesco ha ritenuto opportuno chiedere l’aiuto della Madre di Dio per scongiurare ciò che può ancora incendiare il mondo
Se questo scenario è quello possibile, quale sarà la risposta dell’Ucraina? Ieri, il Papa ha consacrato le due nazioni al Cuore Immacolato di Maria per scongiurare la guerra nucleare. La Madonna, nell’apparizione a Fatima del l3 luglio 1917 ai tre pastorelli, aveva chiesto la consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato, affermando che, qualora non fosse stata accolta questa richiesta, la Russia avrebbe diffuso «i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni – aveva aggiunto – saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte». Nel giugno del 2000, la Santa Sede ha rivelato la terza parte del segreto di Fatima e l’arcivescovo Tarcisio Bertone a quel tempo sottolineò che una dei tre pastorelli, suor Lucia, aveva confermato in una lettera del 1989 che l’atto solenne e universale di consacrazione corrispondeva a quanto voleva la Madonna.
Così scrisse la veggente: «Il 5 maggio 1917, il Papa implorò solennemente la Madonna come “regina della Pace”, perché venisse lei in aiuto dell’umanità. I poteri mondani neanche se ne accorsero. Eppure solo otto giorni dopo, il 13 maggio 1917, la Madre di Dio rispose veramente a quell’accorata invocazione apparendo a Fatima, in Portogallo, il Paese che anticamente era chiamato “Terra di Santa Maria”. Un’apparizione clamorosa in cui la Madonna darà la prova della sua presenza il 13 ottobre con il miracolo del sole, davanti a 70mila persone, fra cui agnostici e giornalisti laici che riportarono fedelmente i clamorosi eventi».
Dunque, Papa Francesco ha ritenuto opportuno chiedere l’aiuto della Madre di Dio per scongiurare ciò che può ancora incendiare il mondo, avviare l’Armageddon e ieri molti cristiani si sono raccolti in preghiera, compresi coloro che sui social hanno postato l’immagine della Madonnina di Fatima per fermare la guerra e nello stesso tempo hanno applaudito alla decisione del governo d’inviare a Kiev denaro per le truppe mercenarie e armi. “Si fermi la guerra, ma dopo che le avremo suonate a quell’assassino seriale che sta al Cremlino!” Per costoro, l’appello alla Santissima non è stato quindi quello di fermare miracolosamente il rombo dei cannoni, ma quello d’ottenere la vittoria, come facevano un tempo re e imperatori che supplicavano l’aiuto divino prima di scendere in battaglia, altrimenti la loro logica e coerenza parrebbe alquanto discutibile.
Ma torniamo alla domanda iniziale: quale sarà la risposta dell’Ucraina? Il Presidente Zelensky, forte del sostegno americano, europeo e della Nato, potrebbe non accettare che una parte del suo territorio sia controllato dalla Russia e, a prescindere dalle valutazioni personali, gli Stati Uniti hanno interesse a tenere Vladimir Putin sulla graticola con missili che potrebbero raggiungere Mosca in tre minuti. Se per evitare il ripetersi di una aggressione, la NATO accogliesse tra le proprie fila Kiev, allora la presenza dell’Armata Rossa nel DonBass e nella Crimea potrebbe essere giudicata quale attacco alla NATO e non ci sarebbero più vincoli e restrizioni per mandare in Ucraina uomini, mezzi e armi offensive di qualsiasi natura. Poco importerebbe se la volontà dei cittadini di questi territori martoriati sia quella d’essere indipendenti o con Mosca; il crepitio dei Kalashnikov risuonerebbe ancora lungo le sponde del fiume e forse anche quello di armi più mortali.
La Terza Guerra Mondiale sarebbe, in questo caso, solo rinviata, ma esiste un altro scenario, per fortuna, ed è quello di preferire una pace ragionevole ad una guerra il cui esito nessuno può prevedere: Cina, India e Pakistan stanno a guardare, per il momento, ma la loro posizione neutrale potrebbe svanire ed è improbabile che appoggerebbero Biden e sodali. Stessa cosa per il mondo arabo, che non vede l’ora di farla pagare all’Occidente. Questo altro scenario, è che si consenta alla Russia di avere due staterelli cuscinetto ai confini e la Crimea che, ad onor della verità storica, è Russia dal 1783 e solo il 19 febbraio del 1954 fu donata all’Ucraina da Nikita Chruščёv: dono più che altro simbolico, poiché l’Ucraina era una delle repubbliche che costituivano l’URSS.
Staremo a vedere se vincerà la ragione o gli interessi americani, che si sovrappongono a quelli nazionalistici di Zelensky. Personalmente, ho perso fiducia nella ragionevolezza umana ormai da tanto tempo. Per noi decide il mainstream: in un Paese le cui radici sono indubbiamente cristiane nel quale abbiamo addirittura partiti che eleggono il cristianesimo a valore fondante e milioni di persone che fanno riferimento al Papa, è riuscito a chiedere a Francesco I di prendere una posizione, con l’aggressore o con l’aggredito. La forza della fede che ha sconfitto l’esercito più potente al mondo, quello della Roma imperiale, o delle parole del Cristo: “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra”, che sono l’essenza stessa del cristianesimo, sono solamente belle frasi, utopie fuori dal tempo.
Massimo Carpegna
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