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'Secondo i dati del Sole 24 ore negli ultimi 10 anni in Italia lo smaltimento rifiuti è costato 81,80% in più: un aumento enorme e inspiegabile se si compara con il tasso di inflazione del periodo. Secondo CGIA di Mestre la Tari alle famiglie e alle imprese costa il 2,6 % in più rispetto allo scorso anno a fronte di una inflazione programmata del 1,3%, di una diminuzione di 3 milioni di tonnellate per la crisi e la differenziata sia aumentata del 20%.
Anche a Spilamberto finalmente si adotta il Porta a porta come sistema per la raccolta dei rifiuti. Per anni ci è stato risposto che non era possibile, sperperando nel frattempo, migliaia di euro dei cittadini con i cosiddetti cassonetti intelligenti. Tutto bene allora ; no per niente perché l’ assessore all’ambiente afferma che il nuovo servizio costerà dal 4 al 5 % in più, che potrà forse diminuire in futuro se la differenziata migliorerà.
Ma la differenziata è sempre cresciuta, secondo i dati del gestore, senza che le tariffe siano mai diminuite anzi…. Ancora si sostiene che l’ Unione terre dei castelli serva a sviluppare economie di scala e con ciò abbassare i costi dei servizi. E’ dunque contradditorio che Spilamberto parta da solo, poiché il suo potere contrattuale nel definire la tariffa è sicuramente più debole e potrebbe succedere perfino che molti cittadini di Spilamberto portino la loro indifferenziata nei cassonetti di Castelnuovo o Savignano.
Negli anni scorsi abbiamo sostenuto che il modello di riferimento poteva essere la provincia autonoma di Bolzano perché pagare il servizio rifiuti per l’ indifferenziata che si produce e non per l’ estensione abitativa in cui si vive non solo è più giusto, ma consente una maggiore responsabilità e attenzione per la differenziata perfino all’atto di acquisto di un prodotto( per l’ imballaggio o altro di indifferenziato che esso contiene) .
Differenziare bene, produrre meno rifiuti consente di bruciare meno e dunque inquinare meno. A questo modello pare ora si sia ispirato il comune di Spilamberto nell’organizzazione del conferimento e nella formulazione della tariffa. Non si tiene però conto della sostanziale differenza del gestore, la Seab è al 99% di proprietà del comune di Bolzano e deve rispondere solo ai cittadini mentre Hera è al 51% di proprietà privata e agisce pertanto per gli interessi degli azionisti e pure ai quasi 500.000 euro di stipendi attuali del proprio presidente e altrettanti per l’ AD.
Vorremmo ricordare ai più giovani che Meta prima di fondersi in Hera aveva acquisito la rete gas del comune di Spilamberto per un quantitativo azionario ben al di sotto del suo valore reale. Attraverso la propria rete il comune guadagnava circa 1 miliardo di lire l’anno con il quale ha potuto finanziare la scuola a tempo pieno la prima e più innovativa esperienza in campo scolastico nell’Italia del dopoguerra e ha pure sostenuto per anni le famiglie povere che non riuscivano a pagarsi il riscaldamento.
Che cosa chiediamo ai nostri amministratori: di capire bene questi problemi; di battersi per la riduzione delle tariffe che è uno dei modi migliori per contrastare la povertà che sta colpendo i nostri paesi; di introdurre nei capitolati contrattuali la possibilità di conferire direttamente alle ditte di riciclo la carta, la plastica e il legno, anche per evitare che Hera li bruci ugualmente, inquinando, per produrre energia che poi vende.
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